Featured Image

La Ballata di Buster Scruggs

2018
Titolo Originale:
The Ballad of Buster Scruggs
REGIA:
Joel ed Ethan Coen
CAST:
Tim Blake Nelson (Buster Scruggs)
David Krumholtz (L'uomo francese nel saloon)
Liam Neeson

Il nostro giudizio

La Ballata di Buster Scruggs è un film del 2018, diretto da Joel ed Ethan Coen

Ethan Coen dice di aver voluto omaggiare, tentandone un rilancio, il film a episodi, antologico, come lo chiamano adesso, in particolare quello che ha tanto amato, quello italiano degli Anni 60, quello a tema “sexy”. E cita esplicitamente Boccaccio 70 («Bevete più latte, il latte fa bene», era il refrain dell’episodio di Fellini con Ekberg-De Filippo, giusto per ricordarlo agli smemorati). Comunque sia, La Ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen, presentato a Venezia, è un gran film e fa dimenticare il mediocre Ave, Cesare! riportandoci ai fasti del grande Fargo. Vagamente tarantiniano, almeno nel modo di riaffrontare situazioni, per stessa ammissione dei registi, alla spaghetti western, il film consta di sei episodi, uno più stimolante dell’altro. Storie di frontiere della Old America dei cowboy, tutte e sei, girate fra Nebraska, New Mexico e Montagne Rocciose. E introdotte, ognuna, da un capitolo di un vecchio libro illustrato su leggende e curiose vicende di allora, mostrato in apertura di episodio le cui immagini, coperte da carta velina, vengono girate da una mano invisibile.

La prima divertentissima storia passa dal musical al film di animazione e stupisce per l’abilità del protagonista con la pistola e con la voce. Il cowboy filosofo e fuorilegge che dà il titolo alla serie, Buster Scruggs (Tim Blake Nelson) dopo aver ucciso, persino con un tavolo o sparando di spalle con una sorta di specchietto retrovisore uno dei suoi tanti sfidanti, viene fulminato da un colpo di revolver in mezzo agli occhi da un cacciatore di taglie (David Krumholtz). Buster vola in cielo, con tanto di ali. Mentre il suo corpo giace sul terreno, al suono di una vecchia ballata. Proguendo con la splendida contaminazione del western americano tradizionale, i Coen raccontano di un inetto rapinatore di banche, di uno show teatrale itinerante, di un cercatore d’oro raggirato, di una donna in viaggio con due guide e dei passeggeri di una diligenza diretta verso una meta misteriosa. Il filo conduttore sembra non esserci fino alla fine, ma è un omaggio al western in tutte le sue sfaccettature, alla frontiera in ogni senso. Non mancano le citazioni di Clint Eastwood e dei suoi gilet metallici nella rapina che ha per protagonista James Franco, quelle alla spietata legge del far west nella corsa all’oro con lo straordinario Tom Waits, ai fenomeni da baraccone con un irriconoscibile Liam Neeson.

La Ballata di Buster Scruggs, l’unica mini antologia in gara alla 75 Mostra del Cinema di Venezia, è sicuramente uno dei dieci film da vedere. Per i suoi intrecci continui con la commedia e il dramma romantico, per la disinvoltura con cui si passa dagli scenari epici dei paesaggi ai primi piani e perché sorprende a ogni episodio, happy ending compreso (il finale in realtà resta quasi sempre aperto).
D’altronde fu concepito dai due fratelli del Minnesota come una serie tv all’insegna del divertimento, la prima firmata da loro. In fase di post-produzione, però, si preferì realizzare un film a episodi di 133 minuti. Risulta così uno dei film Netflix in corsa per il Leone d’oro, non solo per la genialità nel proporre un ritratto grottesco dei generi cari a Hollywood, e in definitiva un film sul cinema tanto leggero quanto accurato, ma anche per la fotografia, magistralmente concepita da Bruno Delbonnel (è la loro prima opera in digitale), mentre per quanto riguarda il sonoro la maestria appartiene a Carter Burwell.