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Joker

2019
Titolo Originale:
Joker
REGIA:
Todd Phillips
CAST:
Joaquin Phoenix (Arthur Fleck / Joker)
Robert De Niro (Murray Franklin)
Zazie Beetz (Sophie Dumond)

Il nostro giudizio

Joker è un film del 2019, diretto da Todd Phillips.

Nelle nostre sale dal 3 ottobre, Joker di Todd Phillips è uno standalone originale incentrato sulla figura controversa del villain dei DC Comics. Presentato in anteprima mondiale alla 76^ Mostra del Cinema di Venezia, Joker è completamente diverso da qualsiasi altro film di genere apparso sul grande schermo fino a ora. Il protagonista della pellicola è Arthur Fleck, un uomo tristemente solo. Logorato da un’esistenza che gli ha riservato più dolori che gioie, cerca il suo posto nel mondo, una connessione, una speranza. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck, interpretato magistralmente da Joaquin Phoenix, è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada all’interno di una società gretta e meschina. La scelta di riscrivere quasi completamente la storia di un personaggio iconico come il Joker trova probabilmente una risposta nel concetto stesso di outsider. È messa in discussione la moralità dello spettatore, il quale è portato, inevitabilmente, a domandarsi chi siano i veri clown della società.

Molto spesso il cinema ha esplorato le contorte vie della mente umana. Per questo, il confronto con altri personaggi del passato è inevitabile. “Mia madre mi dice sempre di sorridere e di avere una faccia felice…” afferma Arthur citando la madre fragile che lo ha cresciuto e ribattezzato Happy. Aforisma che ci riporta, volutamente o no, alla scatola dei cioccolatini di Forrest Gump. Anche Arthur, incompreso e isolato, è vittima di una patologia psichica derivante da traumi e abusi. Egli indossa due maschere. La prima è quella più evidente e superficiale. Durante il giorno lavora come pagliaccio e sogna di diventare un comico di cabaret. La seconda, allegorica, è la maschera che lo proietta in un inutile tentativo di far parte del mondo che lo circonda. Intrappolato in questa doppia vita, tra indifferenza e crudeltà, Arthur prenderà una decisione sbagliata che provocherà una reazione a catena di eventi, utili alla costruzione di una delle origin story più rappresentative che si siano viste negli ultimi anni al cinema.

La storia è al tempo stesso ricca di dettagli e distorta: spesso ci viene mostrato ciò che Arthur pensa (o sogna) ma che non accade davvero. Sono particolari che aiutano a comprendere l’inquietante percorso in cui un uomo sconfitto dalle difficoltà della vita può diventare un personaggio così malvagio e temuto. Il tentativo di Phillips di allontanarsi dai fumetti colpisce dritto il bersaglio dell’originalità, perché la personalità borderline di Joker determina una modalità pervasiva di instabilità e ipersensibilità. Phillips ribalta sorprendentemente i livelli empatici di lettura, capovolgendo la storia finora raccontata, facendoci dimenticare per un attimo Il Cavaliere Oscuro. Scuote gli animi, scardina ogni certezza, ogni punto di riferimento valoriale. Il successo del film Joker, oltre alla precisione e alla cura con cui è stato scritto dal regista Todd Phillips e da Scott Silver, alla strabiliante colonna sonora, alla fotografia simbolica e rivelativa, trova il suo principale artefice nell’attore protagonista. La performance di Joaquin Phoenix è esemplare. Dalla risata all’espressività, dal body language alla voce dilaniante: sensibilità e tecnica con cui è solo possibile empatizzare. Joker è un punto e a capo del genere cinecomic. E la rivoluzione, ora, parte da Gotham City.