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Lo sciame

2021
Titolo Originale:
La Nuée
REGIA:
Just Philippot
CAST:
Suliane Brahim (Virginie Hébrard)
Sofian Khammes (Karim)
Marie Narbonne (Laura Hébrard)

Il nostro giudizio

Lo sciame è un film del 2020 diretto da Just Philippot.

Virginie (Suliane Brahim ) è una donna che cresce da sola i suoi due figli in una fattoria in campagna. Nel tentativo di salvare la fattoria dai debiti si dedica all’allevamento delle cavallette. Nella cittadina tutti guardano con sospetto lei e i suoi due bambini, soprattutto l’adolescente Laura (Marie Narbonne), bullizzata continuamente dai suoi amici di scuola, offline e online. L’allevamento delle cavallette rende poco perché gli insetti non si riproducono velocemente, ma le cose cambiano quando Virginie scopre che per raddoppiare la riproduzione basta nutrire le cavallette col sangue. L’ossessione per il business delle cavallette la porta a curarsi sempre meno della famiglia e dedicarsi anima e corpo – in tutti i sensi – ai famelici insetti, tanto da sacrificare se stessa e il proprio sangue.

Nel 1977, John Boorman (Un tranquillo weekend di paura) si prese il compito infame di dare un seguito a quella pietra miliare che è L’Esorcista. Il risultato, L’Esorcista II – l’Eretico, è quello che conosciamo tutti, del quale ricordiamo voli infiniti di cavallette, soggettive delle cavallette e nugoli di cavallette nel finale. Insomma, tra una seduta psichiatrica e l’altra, quello di Boorman non era altro che un film sul presagio delle cavallette. Nella Bibbia, le cavallette vengono inviate dal Signore per punire l’arroganza del faraone coprendo tutto l’Egitto, fino ad oscurarlo. Nel sequel de L’Esorcista la locusta diviene simbolo del demone Pazuzu, il demone protagonista della possessione della piccola Regan MacNeil. La paura degli insetti al cinema non è di certo una cosa nuova, nel 1978 ci pensò Irwin Allen con Swarm – Lo sciame che uccide, con Michael Caine e un sacco di altra crema di Hollywood alle prese con uno sciame di api assassine proveniente dal Brasile che colpisce il cuore degli Stati Uniti. Ma l’omonimia con la pellicola di Allen si ferma solo al titolo, Lo sciame di Just Philippot è ben altra cosa.

Just Philippot, che si era già fatto notare per i cortometraggi Ses Souffles (2015) e Acide (2018), avrebbe dovuto debuttare con Lo sciame al Festival di Cannes 2020, prima della cancellazione della kermesse a causa della pandemia e prima che Netflix opzionasse il titolo, disponibile sulla piattaforma streaming a partire dal 6 Agosto 2021. Philippot segue con partecipazione la vicenda e si concentra sulla famiglia disfunzionale cercando di indagare l’ossessione di Virginie per le cavallette. Ossessione che purtroppo finisce per mettere da parte l’orrore, puntando tutto sulle dinamiche psicologiche più che sullo sciame di insetti assetati di sangue, con sequenze molto lunghe sulla nutrizione e la cura degli insetti alla Superquark. L’oggetto orrorifico balza qua e là di tanto in tanto con scene anche piuttosto forti, in particolare quelle con Virginie che offre il suo sangue alle cavallette affamate, ma è comunque poca cosa. Questo non vuol dire che il film di Philippot sia tutto da buttare, anzi, il cast fa il suo dovere e su tutti a brillare è Suliane Brahim (già vista in Black Spot), che restituisce un ritratto sofferente di madre tormentata dalla propria condizione, che sacrifica l’amore per la famiglia a quello per gli insetti orlotteri. Le premesse di un horror con insetti assassini vengono tradite a favore del dramma psicologico, peraltro senza mai decollare davvero, che trova solo nei dieci minuti del finale il giusto equilibrio.