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Oscuro desiderio

2020
Titolo Originale:
Oscuro Deseo
REGIA:
Epigmenio Ibarra, Kenya Márquez
CAST:
Maite Perroni (Alma Solares)
Erik Hayser (Esteban Solares)
Alejandro Speitzer (Darío Guerra)

Il nostro giudizio

Oscuro desiderio è una serie tv del 2020, creata da Leticia López Margalli.

Gli amori clandestini, la noia coniugale e un vago sentimento di morte. Questi gli elementi che aleggiano attorno alla vita di Alma Solares (Maite Perroni, una delle attrici più acclamate del panorama latino), docente universitaria sposata con Leonardo (Jorge Poza, anche lui stella della televisione messicana) un famoso procuratore di Città del Messico. Una serata in libertà, si trasforma per Alma in una notte di passione, consumata con il giovane e affascinante Darìo (Alejandro Speitzer), il quale riesce a soddisfare il desiderio e la dignità di donna della annoiata moglie. Ma la morte di Brenda, migliore amica di Alma, apre la strada ad una serie di eventi concatenati tra loro. Oscuro desiderio è un thriller erotico messicano presentato da Netflix, che basa la propria ragion d’essere sulle menzogne, i rapporti e i segreti.

Tutti i personaggi navigano in acque torbide e morbose come la loro psiche, aggrappati a rari momenti di calma che svaniscono subito dopo. È interessante l’accento posto sul femminicidio e il ruolo della donna nella società contemporanea: attraverso le lezioni universitarie di Alma e i discorsi tra i vari personaggi, emergono i maltrattamenti verso il genere femminile. Nel frattempo, però, assistiamo a innamoramenti, tradimenti e tanto sesso, elementi spalmati sulle indagini, un pretesto  per raccontare i dolori esistenziali di Alma e il resto della sua famiglia, figlia e cognato compresi.

Oscuro desiderio presenta molte scene forzate e tende ad allungare la storia con espedienti e situazioni che hanno del ridicolo: come a giustificare la vicenda e far coincidere tutti i punti. A metà della storia tutto viene rimescolato, mostrando scene e dialoghi che non esistono, in un gioco di specchi teso a confondere lo spettatore, per stiracchiare un racconto che poteva essere concluso molti episodi prima. L’idea è quella di una soap che vuole diventare serie (vi è poi una differenza tra le due?): fotografia aperta, recitazione drammatica e sopra le righe, storia torbida che si trasforma in dramma. Tutto ricorda, insomma, prodotti latini di genere, dove passione e dolore si dilungano sulle vicende di famiglie ricche e annoiate.