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Peaky Blinders – Stagione 5

2019
Titolo Originale:
Peaky Blinders
REGIA:
Anthony Byrne
CAST:
Cillian Murphy (Thomas Shelby)
Helen McCrory (Polly Gray)
Paul Anderson (Arthur Shelby)

Il nostro giudizio

Peaky Blinders – Stagione 5 è una serie tv del 2019,  creata da Steven Knight.

29 Ottobre 1929, il Martedì nero. Con il crollo di Wall Street riparte l’attesissima Peaky Blinders, serie televisiva britannica creata da Steven Knight, prodotta da BBC e distribuita da Netflix che è arrivata ormai alla sua quinta stagione. La quarta stagione ci aveva lasciati con l’ingresso alla Camera dei comuni di Thomas Shelby (Cillian Murphy) ed è proprio lo scenario storico-politico l’elemento fondante di queste sei nuove puntate. Inizialmente il plot si snoda tra le immancabili tensioni interne della famiglia Shelby, con le pressioni mosse da Lizzie (Natasha O’Keeffe) e in particolare da Linda (Kate Phillips) ai rispettivi mariti e il sospetto di tradimento da parte di Michael (Finn Cole), a cui si aggiungono le intraprendenti (e a tratti incoscienti) mire criminali del giovane Finn (Harry Kirton), le crisi di nervi di Arthur (Paul Anderson) e i fantasmi interiori di Tommy, sempre più vividi a causa dell’abuso di laudano. Viene quasi da pensare che dopo aver affrontato polizia, bande rivali, ebrei e italiani, i nemici possano essere ormai solo interni o addirittura interiori.

Se le prime puntate sono contraddistinte da qualche tensione con la gang dei Billy Boys, è solo con l’entrata in scena di Oswald Mosley (Sam Claflin) che abbiamo il vero e proprio antagonista di questa stagione. Personaggio storico esistito realmente, fondatore del partito fascista Inglese, Mosley è un uomo brillante e allo stesso tempo inquietantemente insensibile e sociopatico; il suo personaggio rispecchia pienamente il clima d’odio e i dilaganti germi del razzismo e del nazionalismo che circolavano in quegli anni in Europa e che porteranno, qualche anno più tardi, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. “Tommy, i swear to God, you’re bad. That man is fucking evil.” Basterebbe questa frase pronunciata da Lizzie riferendosi a Mosley per comprendere chi sia l’uomo da combattere per la banda di gangster di Birmingham. Dal suo ingresso la serie diviene un crescendo di tensione e nonostante le faide e gli scontri siano più diplomatici/politici rispetto alle prime quattro stagioni non mancano le scene d’azione, le risse da pub e le sparatorie che tanto hanno appassionato i seguaci di Peaky Blinders.

In conclusione la quinta stagione non abbassa il livello rispetto alle precedenti; sempre azzeccatissima la colonna sonora, che crea uno sfasamento temporale dato dal contesto storico di un period drama ambientato negli anni Venti in contrapposizione a musiche prese quasi tutte dal repertorio rock degli ultimi due decenni. Insomma, quello che Baz Lurhmann ha tentato di fare in modo fallimentare con Moulin Rouge! e Il grande Gatsby. Oltre a Radiohead e Nick Cave, già presenti nelle precedenti stagioni, si aggiungono alla soundtrack Anna Calvi, il post-punk degli Idles, gli storici Joy Division e Black Sabbath e i giovanissimi ed energici Cabbage e Black Midi. Il finale è sospeso, molti temi rimangono aperti e l’ultima scena sembra addirittura tagliata, quasi a voler dare allo spettatore un senso di incompletezza e di mancata conclusione. Si preannuncia l’uscita di una sesta stagione che vedrà forse lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale? Chissà quale sarà, in questo contesto, il ruolo della famiglia Shelby: resisteranno ai repentini cambiamenti del nascente mondo moderno o saranno sopraffatti dai numerosissimi nemici e dai fantasmi interiori? Non ci resta che rimanere, nuovamente, in trepidante attesa!