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John Wick 3 – Parabellum

2019
Titolo Originale:
John Wick: Chapter 3 - Parabellum
REGIA:
Chad Stahelski
CAST:
Keanu Reeves (John Wick)
Laurence Fishburne (Bowery King)
Ian McShane (Winston)

Il nostro giudizio

John Wick 3 – Parabellum è un film del 2019, diretto da Chad Stahelski.

Squadra che vince non si cambia, anzi, si replica cercando di stupire ancor di più. Inutile dire o spiegare in questa sede cosa e chi sia John Wick. Arrivato al suo terzo capitolo, la saga ha saputo rilanciare alla grande Keanu Reeves, dimostrando che quella passione per il cinema d’azione orientale e relative coreografie ad indicizzare la spettacolarità delle azioni dei fratelli, ora sorelle, Wachowski ai tempi di Matrix, non era solo frutto di un parto nerd, ma un vero e proprio nervo scoperto che ha toccato gran parte degli spettatori del globo dai tempi di The RaidJohn Wick 3 – Parabellum si rifà proprio a quel franchise, in particolare a The Raid 2, ingaggiando anche Yayan Ruhian, volto iconico che rende palesi anche le stesse ambizioni del film. Ricollegandosi alla fine del secondo capitolo, ora John Wick è in attesa della sua excommunicado ufficiale per aver infranto le leggi del Continental e, prima di essere braccato dagli assassini di tutto il globo, cerca rifornimenti, cure e ultimi oggetti che gli saranno utili da lì a pochi minuti. I primi venti minuti del film, quelli che vanno di pari passo allo scadere del tempo, sono un crescendo continuo, un matrimonio spettacolare di audiovisivo dove l’adrenalina e la tensione pompano nelle vene senza sosta.

Percepiamo sulla nostra pelle la reale sensazione che il mondo da lì a poco possa riversare una violenza inaudita fatta di tradimenti e pallottole addosso ad un uomo che voleva solo vendicare la morte del cagnolino regalatogli dalla moglie prima di morire. Un destino nefasto che John Wick combatte al suono dei corpi deceduti che cadono alle sue spalle. Questa è la formula vincente di Chad Stahelski, che non smentisce l’alchimia, proponendo un terzo capitolo fedele al leitmotiv “più grande, più spettacolare”; così le avventure di John si costruiscono nel semplicistico muoversi da un punto A ad un punto B, con il viaggio condito di tante e diverse sequenze di azione coordinata alla perfezione. Una coreografia al pari di un balletto di danza, dove ogni movimento non è dato mai al caso, ma possiede una perfetta esecuzione che punta ad alzare sempre più l’asticella del prodotto. Eppure, quasi paradossalmente, in alcuni momenti il film rimane vittima delle sue stesse ambizioni: nato come semplice action che in qualche modo si faceva beffe delle motivazioni ilari che muovono tanti altri personaggi nel genere, la trilogia di John Wick ha avuto il suo punto di forza proprio nella mitologia puntellata, nella fotografia e nell’esecuzione delle tante e sempre diverse scene d’azione.

Il terzo capitolo, invece, fa il gioco contrario, cercando addirittura di marcare l’aspetto drammaturgico inserendo fin troppi snodi di trama relativamente inutili e mal gestiti nel già consistente minutaggio – più di 130 minuti. Siamo interessati a vedere altri Continental fuori dagli USA o altri aspetti della Gran Tavola che gestiscono tutto il losco universo degli assassini, ma le vicende vengono gettate in pasto allo spettatore senza un vero e proprio metro di giudizio, rendendo ogni evento inedito, privo di importanza, rivelandosi l’ennesimo twist atto a giustificare un ulteriore spostamento-crociata per il protagonista. Peculiare, quindi, è la situazione di John Wick 3 – Parabellum, un film spettacolare, un’esplosione di gioia per i nostri sensi che vede macchiarsi proprio dalla voglia di inserire una storia che spezza fin troppe volte il ritmo, facendo pesare questo aspetto nell’economia di tutto il film. Un difetto comunque da poco, davanti una costruzione così imponente e stratificata che, come già annunciato, vedrà un ulteriore sequel già fissato per il 21 maggio 2021, di cui ne sentiamo assolutamente il bisogno, sperando che la saga possa finire prima di diventare ridondante.