Featured Image

Bingo Hell

2021
REGIA:
Gigi Saul Guerrero
CAST:
Adriana Barraza (Lupita)
Richard Brake (Mr. Big)
L. Scott Caldwell (Dolores)

Il nostro giudizio

Bingo Hell è un film del 2021 diretto da Gigi Saul Guerrero.

Grottesco, divertente e, per i cinefili dal palato esigente, anche splatter. Con Bingo Hell c’è poco da recriminare alla Blumhouse. Il film della Guerrero riesce a mantenere in costante equilibrio le componenti principali di cui è composto, commedia e horror, dando vita ad un ibrido apprezzabile sotto più punti di vista. Bingo Hell si svolge a Oak Springs, una comunità ormai spopolata dagli abitanti originari per via della povertà sempre più dilagante. Sono rimasti in pochi, perlopiù anziani e tra questi spicca Lupita. Benvoluta da tutti, nonostante il suo caratteraccio, si è sempre prodigata affinché Oak Springs non venisse abbandonata a sé stessa, organizzando anche delle raccolte fondi per risollevare economicamente le attività commerciali. L’arrivo di Mr.Big con la sua luccicante sala Bingo sconvolge la stabilità della cittadina, già di per sé precaria. Quest’uomo, ammaliante e dal sorriso sinistro, promette una nuova vita a chiunque la desideri mettendo in palio premi da migliaia di dollari. Tutti vengono abbindolati da una prospettiva di vita migliore, tutti tranne Lupita, che vede Mr.Big come un intruso di cui non c’è da fidarsi.

Non è la prima volta che Gigi Saul Guerrero collabora con la Blumhouse. Sua è, infatti, la firma dietro alcuni episodi delle serie The Purge e Into the Dark. In Bingo Hell un particolare che subito salta all’occhio è una regia particolarmente ricercata e studiata, insolita tanto quanto lo è la trama. Niente di innovativo, sia chiaro, tuttavia se ci si volta a guardare gli scarsi risultati di Black as Night e Madres (appartenenti alla stessa stagione di Welcome to the Blumhouse), il film della Guerrero è parecchie spanne sopra, dando il meglio di sé nelle scene splatter. Inoltre, Guerrero è curatrice, insieme a Shane McKenzie e Perry Blackshear, della sceneggiatura, una via di mezzo tra il grottesco e l’horror che ha il merito di non scadere mai nel trash. Il contrasto tra vecchio e nuovo è la colonna portante della storia, a cui fa capo una voglia di cambiamento deleteria che gli abitanti di Oak Springs non riescono a controllare. Il dio denaro chiama e se lo fa in una forma demoniaca senza scrupoli che si nutre di disperazione altrui le vie di fuga si riducono drasticamente. Perché Mr.Big, interpretato da un inquietante Richard Brake, rappresenta la novità in un luogo che gli abitanti più anziani vogliono preservare. A farsi baluardo di questa battaglia è Lupita, interpretata da Adriana Barraza, attrice messicana nominata agli Oscar e volto già conosciuto del cinema horror, come d’altronde quello di Brake.

Entrambi offrono una buona prova attoriale, forse per alcuni definibile sopra le righe, ma perfettamente in linea con il tono che il film preannuncia di avere sin dall’inizio. Alla base di Bingo Hell vi sono i temi che la Blumhouse ha fatto suoi da tempo e quindi parliamo di minoranze etniche, povertà e ingiustizia sociale, a cui si aggiungono la critica al capitalismo e una morale che trova nella semplicità la miglior via d’espressione. Bingo Hell intrattiene, non c’è dubbio alcuno. Un b-movie valido che, visti i precedenti esperimenti della casa di produzione di Jason Blum, può fregiarsi del titolo di miglior film di questa stagione di Welcome to the Blumhouse. Il merito di questo risultato va sicuramente a Gigi Saul Guerrero, una regista promettente, da tenere d’occhio, che ha dato prova di saper giocare d’astuzia utilizzando i pochi strumenti a sua disposizione (compreso un budget limitato) meglio che poteva.