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City of Lies – L’ora della verità

2019
Titolo Originale:
City of Lies
REGIA:
Brad Furman
CAST:
Johnny Depp (Russell Poole)
Forest Whitaker (Darius “Jack” Jackson)
Rockmond Dunbar (Dreadlocks)

Il nostro giudizio

City of Lies – L’ora della verità è un film del 2019 diretto da  Brad Furman.

Tupac Shakur venne assassinato il 7 settembre 1996 a Las Vegas; The Notorious B.I.G. morì il 9 marzo 1997, ucciso a Los Angeles. La morte delle due leggende del rap, avvenuta in circostanze molto simili, è da sempre collegata. City of Lies è tratto da “LAbirinth”, libro-inchiesta scritto da Randall Sullivan, giornalista di Rolling Stones, e segue Russell Poole, interpretato da Johnny Depp, un ex-detective che, a fine anni novanta, ha dedicato la vita al caso legato alle due star del rap, rimasto irrisolto. Dopo vent’anni Poole riceve la visita di Darius Jackson, qui con il volto di Forest Whitaker, un reporter che legò il suo unico momento di notorietà proprio a quel caso misterioso, su cui realizzò un documentario che gli valse un premio Emmy.  I due decidono di condurre insieme una nuova investigazione, decisi a smascherare la corruzione della polizia di Los Angeles. Sulla vita di Notorious era già stato realizzato il film Notorious B.I.G diretto da George Tillman Jr, in cui la star aveva il volto di Jamal Woolard.

City of Lies alterna passato e presente, con le prime indagini di Poole all’interno del distretto di polizia e quelle riaperte con il reporter Jackson, risultando labirintico e di non facile comprensione. Pare che Johnny Depp sul set abbia litigato con un location manager che ha fatto causa alla produzione bloccando la distribuzione americana della pellicola ad un mese dall’uscita, segno, questo, del non facile momento dell’attore, che avevamo visto decisamente rigenerato in Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald. Qui Depp non firma la miglior interpretazione della sua scintillante carriera, ma prova a rimettersi in gioco, di nuovo con un thriller (genere che mancava nel suo curriculum da Black Mass, in cui impersonava l’antagonista) e di nuovo nei panni del detective – ruolo che aveva già ricoperto in La vera storia di Jack lo Squartatore, tratto dal fumetto capolavoro “From Hell” di Alan Moore – , ormai consumato dal fallimento e ossessionato dalla sua ricerca di verità, notevolmente truccato e invecchiato.

Forest Whitaker appare più a suo agio, reduce dal successo di Black Phanter, funzionando nel suo ruolo, anche se non al pari di altre sue grandi interpretazioni, come in Panic Room. La solitudine unisce i personaggi, la stessa che li ha portati a isolarsi in un tunnel del quale non vedono la fine. City of Lies è senza dubbio interessante, a metà strada tra film poliziesco, documentario e reportage giornalistico. Inizialmente il titolo doveva coincidere con quello del il libro da cui è tratto, salvo poi venire modificato in quello attuale, probabilmente per puntare maggiormente sulle tematiche del complotto e della cospirazione, oltre che a denunciare le nefandezze della polizia di Los Angeles, tematica già affrontata, seppur attraverso un altro caso, da Clint Eastwood nel suo Changeling.  Purtroppo la sceneggiatura non va ad approfondire la fondamentale tematica musicale attorno alla storia dei due rapper, mancando così la possibilità di calare totalmente il pubblico nel panorama dell’epoca. Per il pubblico generazionale di MTV, forse, questo non riveste un grosso problema, ma avrebbe significato molto per tutti quei giovani che non hanno avuto modo di vivere la musica delle due icone scomparse.