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Ted Bundy: Falling for a Killer

2020
REGIA:
Trish Wood
CAST:
Elizabeth Kendall
Molly Kendall
Rich Bundy

Il nostro giudizio

Ted Bundy: Falling for a Killer è una serie tv del 2020, diretta da Trish Wood.

Se i precedenti biopic su Ted Bundy offrivano un panorama dettagliato sulla cruda cronaca delle vicende del serial killer di Burlington (in primis, il recente Conversations with a Killer: The Ted Bundy Tapes di Joe Berlinger, presentato su Netflix), questo Ted Bundy-Falling for a Killer (Innamorarsi di un assassino) offerto da Amazon Prime e  diretto dalla giornalista investigativa e regista Trish Wood punta altrove, ovvero sui tormenti personali della fidanzata storica di Ted, Liz Kendall, e di tutta una serie persone che lo conobbero da vicino. La versione fiction di questo approccio legato alla sua donna ce lo ha fornito Ted Bundy – Fascino criminale (Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile), diretto sempre da da Berlinger, con Zac Efron e Lily Collins nella parte di Liz.  Il racconto si snoda infatti attraverso interviste a Liz, alla figlia di lei Molly (avuta da una precedente relazione), ai docenti di Bundy, ai detective che seguirono il caso, ai suoi avvocati difensori e ai parenti di alcune delle vittime. La donna che gli fu vicino fino all’ultimo, Carol Boone, che si innamorò di lui mentre era già in carcere e alla quale lui chiese di sposarla in aula, davanti ai giudici, è morta nel 2018 in una casa di riposo e ne avrebbe avuto di cose da dire… Liz era una mamma single quando si trasferì a Seattle con la figlia per rifarsi una vita. Lì, nella discoteca Sand Piper Tavern, conobbe un giovane studente di legge dotato di grande fascino e pure belloccio: era Ted Bundy.

I due andarono a vivere insieme e Ted si rivelò – raccontano Liz e Molly – un uomo splendido, cortese, affezionato alla bambina che lo adorava. Erano gli anni – e questo la regista lo sottolinea attraverso rare immagini di repertorio – in cui le studentesse della Washington University cominciavano a prendere coscienza dei propri diritti. Le prime femministe sfilavano i corteo, facevano lezioni di karatè per proteggersi dalle diffuse violenze sessuali. E le prime donne poliziotto entravano a far parte dei vari dipartimenti (a un paio di loro, intervistate dalla Wood, furono affidate parte delle indagini sugli omicidi di Bundy). Ted, amato anche dai suoi professori, che ne hanno un ricordo di studente preparato e intelligente, sembra dunque essere un uomo perfetto. Liz non dubita di lui fino a tutto il 1974, anche se in quell’anno Ted aveva già ucciso otto ragazze. Quando, però, lui si trasferisce nello Utah «per motivi di studio», pur mantenendo vivo il rapporto con lei, e proprio in quello stato spariscono altre quattro ragazze, Liz si insospettisce. I dubbi crescono – e si fanno quasi certezze che non si vogliono accettare – quando Bundy viene fermato da un poliziotto in Colorado sul suo Maggiolino beige (che oggi è esposto al National Museum of Crime & Punishment di Washington D.C.): sull’auto vengono trovati mephisto, spranghe e manette, e di Ted viene diffuso un identikit, fornito da una ragazza miracolosamente sfuggita al suo attacco.

A questo punto Liz deve accettare la realtà: il suo amato compagno somiglia moltissimo a quel potenziale assassino. E le tornano in mente, uno dopo l’altro, episodi cui in passato non aveva dato (o non aveva voluto dare) la giusta importanza: come quando, durante una gita sul fiume Iakima, Bundy la fece cadere in acqua e lei si salvò per miracolo. Anche la figlia Molly, che fino a quel momento aveva rimosso pensieri funesti, ricollega alcuni avvenimenti  spiacevoli allora, bambina, aveva sottovalutato, come quando Ted, giocando a nascondino con lei, si era fatto trovare nudo sotto le coperte. Insomma, i segnali c’erano. Ma l’amore era più forte. Dopo l’arresto di Bundy, in Colorado, e le sue due evasioni, i dubbi si fanno certezza. Gli omicidi delle ragazze della Sorority Chi-Omega nel Campus di Tallahassee in Florida e il conseguente processo (dal 1979 al 1980) che lo porterà, il 24 gennaio 1989, alla sedia elettrica, sono il colpo di grazia per Liz e Molly, senza considerare il matrimonio di Ted con Carol Boone… Né Liz né Molly (al di là di una lettera spedita da Ted a Liz e che la figlia le nascose) ebbero più contatti con lui né presenziarono al processo e all’esecuzione, risparmiandosi il vergognoso circo mediatico davanti al braccio della morte della prigione di Starke, Florida, il 24 gennaio 1989.