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Pose – Stagione 2

2019
Titolo Originale:
Pose
REGIA:
Gwyneth Horder-Payton, Tina Mabry, Janet Mock, Ryan Murphy, Nelson Cragg, Silas Howard, Steven Canals, Jennie Livingston
CAST:
MJ Rodriguez (Blanca Rodriguez-Evangelista)
Dominique Jackson (Elektra Abundance)
Billy Porter (Pray Tell)

Il nostro giudizio

Pose – Stagione 2 è una serie tv del 2019, ideata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Steven Canals.

Gays have rights, lesbians have rights, men have rights, women have rights, even animals have rights. How many of us have to die before the community recognizes that we are not expendable?” (Octavia St. Laurent.)

Questa è una delle citazioni che concludono ogni puntata della seconda stagione (qui la recensione della prima) dello show televisivo Pose e che forse meglio di tutte riassume lo spirito di essa. Infatti, la serie televisiva statunitense ideata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Steven Canals per FX, approfondisce molto il tema dell’aids sopratutto a livello politico, rivelando come, mentre la società e i governi si dimostrarono disinteressanti e poco sensibili al tema, gradualmente, grazie anche al supporto morale e materiale di persone coinvolte o semplicemente attente alla gravità del virus molte volte le cose riuscissero a funzionare e ciascuno a ricevere le cure e il sostegno necessari. In molte scene, purtroppo, Murphy ci mostra quanto l’aids, per l’America già omofoba, fosse stata un’ulteriore occasione di razzismo, soprattutto verso il mondo LGBT di colore che, agli occhi del borghese medio, sembrava meritare, come una punizione divina, la morte per virus HIV. Ed ecco che ci vengono mostrate fosse comuni dove vengono gettate salme “infette”di disperati defunti e cure sperimentali che, però, pochi privilegiati hanno la fortuna di sperimentare. Ma è solo inizialmente, nei primi episodi, che il dramma sembra prevalere sullo spettacolo: in realtà i protagonisti appaiono tutti più consapevoli della loro condizione non solo di siero-positivi, per chi lo è, ma in generale di soggetti non etero che però hanno tanti sogni nel cassetto e sono pronti a lottare per essi.

Lo fanno guidati dalle loro “madri” tra cui ancora una volta Blanca (MJ Rodriguez), che si erge a emblema di una classe sociale che non vuole essere messa ai margini e che vuole darsi un suo codice morale, fatto di impegno e rigore, per non farsi calpestare da persone come la ricca Frederica. Quest’ultima, proprietaria del salone per unghie di Blanca, interpretata dalla star di Broadway Patti LuPone, sarà protagonista di scontri ricorrenti con la sgradita inquilina che simboleggeranno proprio la lotta di classe che i protagonisti di Pose avviano in questa stagione. Elemento ricorrente è anche Madonna, simbolo non solo canoro ma anche di costume della cultura pop, icona di trasgressione e ribellione: siamo nel 1990 e il suo brano Vogue sta scalando le classifiche di mezzo mondo portando in auge una danza fatta di pose, appunto, che diventerà basilare nelle esibizioni delle ballroom, in particolare in quella di Pray Tell, moderatore che ancora una volta si conferma grande protagonista melodrammatico attraverso l’eccellente interpretazione di Billy Porter, che riesce a calarsi con adorabile naturalezza in un personaggio pieno di luci, ombre, contraddizioni e passioni. Le esibizioni nella sua sala non sono mai scontate, la musica fantastica che fa da sottofondo alle sfilate da lui organizzate è sempre tratta dalle colonne sonore dell’epoca (con qualche excursus negli anni ’70).

Eppure lo show migliore di questa serie, forse a confermare l’accento sulla questione sociale, è quello rappresentato nell’annuale spettacolo di cabaret per malati di aids che Pray Tell organizza regolarmente nel loro centro medico di riferimento: assistiamo ad una bellissima versione di Sometimes it snows in April di Prince da parte dell’ amica infermiera Judy (Sandra Bernhard), ma soprattutto lo stesso Pray/Bill ha modo di esprimere al grande pubblico (grande merito, questo, di Ryan Murphy) la sua fortissima caratura di interprete quando si esibisce in una versione eterea e dannata di Love’s in Need of Love Today di Stevie Wonder, rivelandosi un vero mattatore sopra le righe. E se la massa sembra essere ancora oggi, quando gli anni ’80 e ‘90 sono ormai un ricordo che comincia quasi a sbiadire, non sempre pronta ad accettare l’omosessualità, Pose incanta il pubblico con una scena di amore fisico tra due uomini come forse non si era ancora mai vista sul piccolo schermo: tanto esplicita quanto delicata, tanto passionale quanto sentimentale, sicuramente un traguardo in un mondo televisivo che grazie ad alcune serie di qualità sta rompendo diversi tabù.