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La corrispondenza

2015
Titolo Originale:
La Corrispondenza
REGIA:
Giuseppe Tornatore
CAST:
Olga Kurylenko
Jeremy Irons

Il nostro giudizio

La Corrispondenza è un film del 2016, diretto da Giuseppe Tornatore.

Una particolareggiata storia d’amore fra una studentessa prossima alla laurea (Olga Kurylenko) ed un rinomato professore d’astronomia (Jeremy Irons). Tra videochiamate e sms, questo rapporto tanto intenso prenderà delle pieghe clamorosamente controverse. «Un progetto tenuto per molti anni nel cassetto, ma proposto solo ora perché parecchi anni fa poteva assumere connotati fantascientifici, che in qualche modo ledevano la mia prerogativa». Una presa di posizione chiara quella di Giuseppe Tornatore. La Corrispondenza, il suo nuovo film, presenta “componenti astratti” capaci di fargli assumere una matrice fantascientifica “contemporanea”. L’interazione del rapporto umano attraverso l’impiego di forme interattive, l’approcciarsi a distanza, in maniera quotidiana, abbattendo ogni forma di impedimento o lontananza. Il film è una “storia d’amore” contemporanea in tutti i sensi. Ciononostante, la narrazione viene mostrata nella maniera più realistica possibile. Una storia d’amore senza limiti, che poggia tutto sulla forza del sentimento, tanto concitato quanto misterioso.

Questo è sostanzialmente l’intento di Tornatore, incapace però di essere incisivo con questo suo ultimo lavoro. Ciò che grava su La Corrispondenza, è l’attuazione pratica della sceneggiatura. Una sorta di “storia d’amore quasi parodistica”, fintamente romanzata. Che ci siano componenti particolari alla fine poco importa, ciò che rimane impresso (negativamente) è la totale sterilità della narrazione, insostenibile a causa della solita ed eccessiva “dilatazione” che attua spesso e volentieri Tornatore. Le interpretazioni dei due protagonisti, Kurylenko ed Irons, sono puramente didattiche, non riuscendo quindi a salvare “il salvabile”. La “chimica” di comunicazione regge per poco. Interazione vera e propria fra i due attori non sussiste quasi per nulla. La scelta stilistica di voler far interagire la protagonista non con un attore ma con un “personaggio” già mediato dal lavoro di edizione, è un eccesso sperimentale fine a se stesso. Neanche il “sodalizio” con Ennio Morricone aiuta.

La Corrispondenza è un film da dimenticare il prima possibile. Dispiace, perché la convinzione benevola di Giuseppe Tornatore la si percepisce, ma al tempo stesso si evince una totale mal gestione delle risorse a disposizione, con incomprensibili scelte che adulterano la credibilità del prodotto. In qualche modo, il film può essere intravisto come il “fratello buono” di La migliore offerta, ma questo non basta a salvare un prodotto palesemente insufficiente. Un passo falso, quello di Tornatore. Il suo voler essere spettatore di se stesso lo ha portato a una demolizione della propria lucidità registica.