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Frammenti di lei

2022
Titolo Originale:
Pieces of Her
CAST:
Toni Collette (Laura Oliver)
Bella Heathcote (Andy Oliver)
Omari Hardwick (Gordon Oliver)

Il nostro giudizio

Frammenti di lei è una serie tv del 2022, ideata da Charlotte Stoudt

Dopo aver prodotto due serie del calibro di Homeland e House of Cards, Charlotte Stoudt ritorna a produrre per Netflix un adattamento, in forma di miniserie, di un bestseller del 2018 scritto da Karin Slaughter. Frammenti di lei è un thriller classico, basato sulla spirale di eventi e sul disvelamento lento e progressivo dei segreti della storia, che ha come prevedibile punto di forza il suo cast femminile: Toni Collette, attrice di lunga esperienza e consolidata bravura, famosa tra le altre cose per Little Miss Sunshine e Hereditary, e Bella Heathcote, che abbiamo potuto vedere in The Neon Demon e nel più recente Relic. Laura, appunto Collette, è una donna appena uscita vincitrice dalla lotta contro il cancro, che vive in una cittadina noiosa della Georgia ed è preoccupata per come sta andando la vita della figlia Andy (Heathcote). Lei, infatti, ha abbandonato la vita frenetica della Grande Mela per assistere la madre durante la chemioterapia e lavora come operatrice telefonica del pronto intervento, bordeggiando dalle parti della depressione: non ha un uomo, il lavoro non è appagante e la città in cui vive non offre grandi spunti di svago. Nel giorno del suo trentunesimo compleanno le due festeggiano in una tavola calda, dove uno squilibrato uccide la ragazza del tavolo accanto e minaccia Andy, in divisa ma senza un’arma. La madre, in quello che si rivelerà più di un semplice istinto materno di protezione, si fa infilare la lama di un coltello dentro la mano e, con una mossa fulminea, lo usa per sgozzare l’omicida. Da quel momento la vita delle due cambia radicalmente, perché degli uomini cominciano a minacciare di morte Laura, mentre Andi, costretta dalla madre a fuggire, inizia un’indagine personale per scoprire chi è veramente la madre e la sua vera famiglia.

È l’inizio di un percorso nel passato dove ogni verità rivelata nasconde una bugia, come nella tradizione del thriller. La serie vale soprattutto per il ritratto frammentato, spezzato, pieno di contraddizioni, di due donne, in un rapporto madre/figlia mai pacifico, mai comprensivo eppure toccante e sincero nell’invertire le sue proprietà: la più giovane infatti, nel modo in cui cerca di star vicino alla madre soprattutto nella malattia, sembra essere la parte materna del duo, mentre la madre è l’elemento respingente, che vuole allontanare la figlia per proteggerla ma che tenta a più riprese di scaricare per toglierla dalla propria responsabilità (“la mia vita non è iniziata quando sei nata tu”). Un’alchimia femminile tra le due attrici che, pur non dando del loro meglio (in particolare Heathcote si ritrova un personaggio piuttosto monotono), regalano due ritratti di donne che non si fanno dimenticare dopo la visione. Alla resa della loro performance ha certamente contribuito quella che banalmente si chiama la sensibilità femminile, alla regia, di Minkie Spiro, già dietro la macchina da presa di molti episodi di Breaking Bad e Skins, che si sofferma visivamente sulle diverse sfaccettature dei personaggi, rendendo difficile definire chi sia il buono o il cattivo della situazione. Frammenti di lei è quindi un esempio da manuale di come si possano utilizzare gli strumenti del thriller per indagare l’essere umano: ciò non vuol dire però che la serie sia riuscita. Perché le buone premesse, che ricordano vagamente l’assunto di History of Violence di Cronenberg (la violenza che irrompe nella realtà costruita e ne spezza ogni maschera, il protagonista con il passato oscuro), annegano velocemente in una quantità industriale di flashback che ricostruiscono, talvolta prima ancora che lo faccia Andy, la vita di Laura, negando ogni possibilità di costruire l’attesa e la tensione, nonostante l’utilizzo spudorato e disonesto di red harring, persino più del solito. I colpi di scena vengono unicamente riservati ai rovesciamenti dei ruoli dei personaggi, in maniera anche disonesta nei confronti dello spettatore.