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Venom

2018
Titolo Originale:
Venom
REGIA:
Ruben Fleischer
CAST:
Tom Hardy (Eddie Brock / Venom)
Michelle Williams (Anne Weying)
Riz Ahmed (Carlton Drake / Riot)

Il nostro giudizio

Venom è un film del 2018, diretto da Ruben Fleischer

Venom, il nuovo cinecomic targato Sony Pictures, è approdato nelle nostre sale lo scorso 4 ottobre. L’origin movie dell’antieroe di Spider-Man vede protagonista un inedito Tom Hardy alle prese con quello che dovrebbe essere il primo di una serie di film dedicati ai villain più famosi dei fumetti. Era stato definito come “il più dark tra i cinecomic in circolazione”, e di fatto la storia editoriale di Venom, nato dalla mente di David Michelinie e dalla penna di Todd McFarlane, ce lo faceva ben sperare. La sua genesi – che nei fumetti risale al 1986 – è strettamente collegata alle vicende di Spider-Man, ma qui è stata liberamente riadattata dal comic book Planet of the Symbiotes, edito da Marvel. Prima di capire se Ruben Fleischer e sceneggiatori abbiano eseguito un buon lavoro, è necessario rivelarvi che dell’Uomo Ragno, in Venom, non c’è nemmeno l’ombra. Nemmeno una ragnatela. E questo perchè i diritti cinematografici di Spider-Man ora non sono solo detenuti dalla Sony, ma sono gestiti anche dai Marvel Studios, il che ha impedito di unire il supereroe al suo antieroe in un film che (forse) sarebbe stato decisamente più appetitoso.

Lo sfigatissimo giornalista Eddie Brock – che avevamo già visto in Spider-Man 3 interpretato da Topher Grace e nemico di Spider-Man (allora Tobey Maguire) – in Venom ha volto e corpo dell’affascinante e sensuale Tom Hardy. Eddie cade in disgrazia e perde lavoro, casa e vita privata a causa di Carlton Drake, magnate dell’industria aerospaziale e scientifica, a capo della Life Foundation. Nel disperato tentativo di riprendere in mano la sua esistenza e rivelare un clamoroso scoop, Brock rimane vittima di un esperimento scientifico: entra in contatto con un parassita, un alieno che può accedere al codice genetico dell’organismo ospite, un simbionte di nome Venom, che lo trasforma in una creatura tanto forte, quanto raccapricciante. I personaggi della storia, però, sono vittime di una sceneggiatura poco coinvolgente e banale e ciò rende il film un mero giocattolo d’intrattenimento. Avremmo voluto che il villain ricordasse di più lo spietato miliardario Darren Cross di Ant-Man, ma è più simile al cattivo di una soap opera sudamericana. Accanto a Tom Hardy anche una poco incisiva Michelle Williams, nel ruolo di Anne Weying, la fidanzata di Eddie Brock.

Venom, inoltre, la cui “prerogativa” è quella di staccare teste a morsi come se non ci fosse un domani, non ci fa vedere nemmeno una goccia di sangue. E se il pubblico avesse voluto del sanissimo blood splatter? Nel caso in cui la risposta fosse affermativa, si dovrà accontentare di immaginarlo a causa di un superficiale utilizzato del fuori campo. I cine-inquisitori avevano condannato a morte il film ancor prima di vederlo: sarà un altro flop come Batman V Superman? O sarà inguardabile come Suicide Squad? La realtà, secondo noi, è che Venom è sì un film mediocre, monodimensionale e approssimativo, ma sorprendentemente divertente. Non sappiamo ancora se questo sia un bene o un male, ma la rivisitazione del parassita in chiave quasi ironica non ha pretese e va presa per quello che è, fino ai titoli di coda. Non sarà di certo ricordato per i suoi intenti apocalittici e per essere stato il blockbuster colossale targato Marvel del 2018, ma nell’era della rivoluzione digitale accettiamo di buon grado un film che traghetta la spettacolarizzazione drammatica nei territori meno impegnativi dell‘entertainment e del divertissement.