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The Cured

2017
Titolo Originale:
The Cured
REGIA:
David Freyne
CAST:
Ellen Page (Abbie)
Sam Keeley (Senan)
Tom Vaughan-Lawlor (Conor)

Il nostro giudizio

The Cured un film del 2017 diretto da David Freyne

Che succede dopo che si trova una cura al virus che ha trasformato parte della popolazione in zombi? La location è l’Irlanda odierna, in cui il 75% delle persone colpite è stato guarito dal virus mortale denominato Maze, lasciando però il 25% ancora infetto, una fascia di cosiddetti “resistenti”, che, cioè, non reagiscono alla cura come gli altri e vengono rinchiusi in ospedale, in attesa di un’altra terapia. Queste le premesse di The Cured, primo lungometraggio scritto e diretto dall’irlandese David Freyne, in questi giorni al Torino Film Festival, che narra le vicende di una manciata di personaggi alle prese con il ritorno a una parvenza di normalità. La storia segue da vicino Senan (Sam Keeley) che, dopo essere stato riabilitato, cerca di espiare una terribile colpa non confessata e viene accolto nella casa dell’ex cognata Abbie (Ellen Page, anche produttrice), madre vedova che lotta per la sopravvivenza della propria famiglia, cercando al contempo di testimoniare con veridicità, in qualità di reporter, come la gente stia reagendo al rientro dei guariti nella comunità. Certo, non tutti avranno lo stesso atteggiamento comprensivo e tollerante, né tanto meno saranno disposti a perdonare con facilità gli assassini brutali dalle persone curate compiuti durante la loro fase zombi, quindi gli animi non potranno far altro che accendersi, creando uno stato di tensione costante, in un dilagare di ostilità sempre più crescente.

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Altro personaggio di rilievo è Conor (Tom Vaughan-Lawlor), precedentemente avvocato e politico in erba, ambizioso e riottoso, che decide di istigare il suo branco di ex morti viventi contro la gente sana che li umilia e discrimina in mille modi diversi. The Cured è decisamente un film che si prende molto sul serio e che si fonda principalmente sul sottolineare un forte contesto politico-sociale (palese il richiamo ai Troubles che hanno devastato l’Irlanda per diversi decenni), con evidenti riferimenti ai crimini dell’IRA. La stessa presenza militare, poi, è preponderante, con soldati dispiegati come contenimento dei malati ancora infetti dal virus, che finiranno ovviamente per indulgere in azioni riprovevoli nei loro confronti. Ma l’elemento che lo fa emergere davvero è per come riesce a inquietare e spaventare per la violenza grafica mostrata sullo schermo, con un uso intelligente del gore e di effetti sonori efficacissimi. Viene inoltre introdotta l’idea secondo cui gli ex infetti conservino i ricordi delle carneficine commesse, con relativi disturbi post-traumatici e sogni traboccanti emoglobina che alzano in maniera determinante la soglia del dolore dei personaggi coinvolti, nonché l’empatia dello spettatore.

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Il comparto attoriale è di tutto rispetto e, se Ellen Page (Juno, Hard Candy, Inception) interpreta con il solito evidente impegno il personaggio più rilevante tra i non-infetti, i due antagonisti maschili Sam Keeley nel ruolo tormentato di Senan e Tom Vaughan-Lawlor in quelli dell’odioso capobranco Conor fanno la differenza nel mettere sullo schermo con efficacia due facce della stessa medaglia nel campo degli ex-zombi. Rimarchevole anche tutto il reparto tecnico di The Cured, con la fotografia grintosa di Piers McGrail, che cattura magnificamente l’azione e il riuscitissimo make-up dei non morti in ospedale, che li fa sembrare più dei malati sofferenti che degli zombi (infettati, appunto, da una malattia, come in 28 Giorni Dopo di Danny Boyle), sottolineando ancora di più quanto non ci sia bisogno di essere dei morti viventi per comportarsi come mostri.