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San Andreas

2015
Titolo Originale:
San Andreas
REGIA:
Brad Peyton
CAST:
Dwayne Johnson (Ray Gaines)
Alexandra Daddario (Blake Gaines)
Carla Gugino (Emma Gaines)

Il nostro giudizio

San Andreas è un film del 2015, diretto da Brad Peyton.

I film catastrofici seguono regole ben precise e a differenza di altri sottogeneri dell’action, soffrono quando gli ingredienti mancano o vengono rielaborati troppo. In San Andreas tutto parte alla perfezione: c’è subito un salvataggio in cui l’esperto in missioni di recupero Dwayne “The Rock” Johnson (e scusate se è poco!) va in azione con la propria squadra mostrandoci quanto sia cazzuto. Luogo, situazione, potenzialità, fiato sospeso e un pizzico d’ironia che non guasta mai. Ci sono poi la giornalista, lo scienziato e un pericolo imminente: il tanto temuto Big One, il terremoto devastante che si scatenerebbe quando avverrà il distacco della falda di Sant’Andrea, con conseguente distruzione di gran parte della California. Fin qui tutto bene, soprattutto con l’indispensabile aggiunta della famiglia da ricomporre, perché al cinema nessun disastro viene per nuocere i sani valori tradizionali.

Predisposte le pedine, il genere richiede personaggi principali sacrificabili, comprimari da uccidere, teorie da comprovare e qualcuno pronto all’estremo atto di coraggio per il bene di tutti. Meccanismi necessari alla buona riuscita di un film catastrofico, che comportano aspettative da infrangere solo se pronti a compiere una rivoluzione degli archetipi del racconto. Lo sceneggiatore Carlton Cuse, fattosi le ossa nella serialità (Lost, Bates Motel, The Strain), invece si affida troppo alla solida fisicità di The Rock, dimenticandosi di creargli situazioni (in)verosimili dove mettersi alla prova. Toglie dall’equazione i comprimari (che fine ha fatto la squadra?), l’antagonista (praticamente inesistente) e pure il panico tra la folla. Non mancano però battute epocali («Che cos’è?» «È la falda di Sant’Andrea!»), saggi consigli («Rifugiarsi sempre nel triangolo della vita») e una regia alla disperata ricerca di spettacolarità, sempre pronta a sprofondare, come da format, al centro del disastro.

D’altronde Brad Peyton, già sul set con The Rock in Viaggio nell’isola misteriosa, è poco più di un mestieriante che sa mescolare family, avventura e 3D. Ma senza storia e sacrificio, si scade nel ridicolo e si rimane scossi (perdonate il gioco di parole, ma è nel film) e sopravvissuti. Meno male che Carla Gugino e Alexandra Daddario, qui madre e figlia, mettono a soqquadro i sogni erotici di maschi, femmine, etero e non, solo con la loro presenza. E poi c’è The Rock, basta il bicipite.