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Lupin III – The First

2019
Titolo Originale:
ルパン三世 THE FIRST
REGIA:
Takashi Yamazaki

Il nostro giudizio

Lupin III – The First è un film del 2019, diretto da Takashi Yamazaki.

Il farsi pratica consolidata di riletture, reboot e più in generale di tutto quello che ha a che vedere con il riprendere un’opera, film, serie tv, fumetto e quant’altro, è dovuto a diverse ragioni. Una è certamente di natura economica: un’azienda avveduta cerca, a ragion veduta, di mettere a frutto il proprio patrimonio e le proprietà intellettuali, di questo stiamo parlando, sono un asset non da poco. L’altra, ragione, che si sposa perfettamente con la prima, è che dalla Generazione X in poi le persone hanno iniziato a vivere su scala globale queste proprietà intellettuali come una vera e propria mitologia, una parte importantissima dell’inconscio su cui hanno fatto un investimento emotivo gigantesco. Molti di noi sono i cartoni animati che hanno guardato. L’intrattenimento che amiamo è canone e, proprio per questo, reboot, sequel girati a distanza di anni, persino i ridoppiaggi sono spesso oggetto di un dibattito molto acceso nel fandom; uno degli hot topics del dibattito è la fedeltà alle opere originali. Ha senso parlarne? E fino a che punto? Quand’è che una riattualizzazione snatura lo spirito dell’opera madre?

Il terreno è senza dubbio delicato e in questa trappola sono caduti diversi franchise di successo in tutto il mondo. Da occidente a oriente, da Ghostbusters a Saint Seiya, passando per Alien, una buona parte dei miti del passato recente ha colto l’occasione per incorrere nel sacro furore del fandom più o meno devoto. Il reboot di Saint Seiya a opera di Netflix, per esempio, è come minimo divisivo: a qualcuno è pure piaciuto, ma le incazzature dei fan della serie storica non sono mancate per una rilettura che in molti hanno trovato annacquata, tirata via e stereotipata anche dove del potenziale di sovversione interessante c’era (perché hanno trasformato in una donna proprio Andromeda? Vogliamo paragonarla con un Phoenix donna?). Gli autori di Lupin III – The First affrontano il discorso con grande consapevolezza e centrano in pieno l’obiettivo mettendo in scena una rilettura della creatura di Monkey Punch che riattualizza il personaggio senza perdere niente, ma proprio niente, di quello che ha fatto grandi le serie a cartoni animati. Narrativamente, il film è un lungo episodio di Lupin III. Il ritmo, le dinamiche, i personaggi con tutto quello che li caratterizza sono esattamente gli stessi. Il respiro più ampio dato alla vicenda è un valore aggiunto che, invece di allungare il brodo annacquando la formula, aggiunge una corposa dimensione epica che permette al film di reggersi su livelli piuttosto alti fino alla fine.

Anche l’aggiunta di un personaggio esterno è perfettamente sensata perché permette a chi non ha dimestichezza con Lupin e i suoi amici di entrare per gradi nella situazione e di apprezzare il tutto senza l’impressione di non avere tutti i pezzi del puzzle. Esteticamente, la CGI, di fatto il rischio più grande che la produzione del film si è presa, funziona molto bene: la resa dei personaggi non risulta snaturata e le atmosfere del cartone animato rimangono praticamente intatte. Visivamente è un Lupin più attuale e l’uso della computer grafica rende il tutto fresco e attuale, dando alle scene d’azione quella spinta in più che le valorizza alzando ulteriormente il ritmo di un film che già filava via liscio di suo. Lupin III – The First è una scommessa coraggiosa, vinta a mani basse, un prodotto che non ha ragione di deludere i fan storici e può tranquillamente far innamorare chi per la prima volta un personaggio che sembra reggere benissimo l’azione del tempo, grazie anche a quest’opera di restyling fatta unendo una forte sensibilità moderna con una profonda comprensione dell’essenza del mito di Lupin III.