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La casa che brucia

2023
REGIA:
Yûichirô Hirakawa
CAST:
Mei Nagano (Anzu Murata)
Asuka Kudô (Kiichi MItarai)
Taishi Nakagawa (Shinji MItarai)

Il nostro giudizio

La casa che brucia è una serie tv del 2023 diretta da Yûichirô Hirakawa.

La casa che brucia, basata sul manga omonimo di Mayashi Fujisawa, parla di Anzu, una giovane le cui vita e famiglia, una nobile e ricca famiglia, sono state distrutte da un orribile marchio di colpa. Chi ne è stata la causa? Sorge la domanda sulla verità nascosta dietro questo enigma e sui misteri che la avvolgono non appena vediamo scorrere le prime inquadrature e flashback. Anzu Murata ha dovuto lasciare la sua casa insieme alla madre e alla sorella minore quando sua madre è stata accusata di averla incendiata. Tredici anni dopo, Anzu riesce a farsi assumere come domestica da colei che è diventata la sua attuale matrigna: è convinta che la madre, adesso malata e ricoverata in una clinica proprio a causa del trauma di quell’incendio, sia stata accusata ingiustamente e vuole raccogliere prove contro la presunta colpevole. Una forte sete di vendetta anima la sua iniziativa.

Otto episodi non privi di suspense che vengono raccontati a lungo e in cui lo sviluppo dei personaggi è più importante della storia vera e propria. Una serie sulle relazioni umane, sul loro sviluppo e sul potere del passato che continua a influenzare tutto quello che viene dopo. Una qualità importante dello show è però soprattutto la capacità di restare sempre presente a se stesso senza mai far perdere allo spettatore il filo della matassa, nonostatnte i frequenti riavvolgimenti temporali e il fatto che si tratti di una vicenda snodatasi nell’arco di tredici anni. Come sempre nel cinema giapponese, vi è un largo utilizzo di metafore e l’ambientazione è esteticamente molto calata nel mondo moderno, con evidenti riferimenti alle differenze di classe e alle invidie dei poveri verso i benestanti, tanto che non si può non pensare al recente capolovoro coreano Parasite di Bong joon-ho. Allla fine delle otto puntate ci accorgiamo che si tratta di una storia bella e meno dolorosa di quanto si potesse pensare, quasi come se fosse un delicato thriller in bianco e nero, nonostante i colori molto presenti nella scenografia. Elegante, come si può capire dall’estetica, fin nei minimi dettagli di ogni inquadratura, ma anche con un ritmo che ci riporta a un classico thriller hollywoodiano. È anche una serie romantica sulla lotta per la libertà, lo svolgimento di una faida in salsa giapponese caratterizzata fortemente da risentimenti tipici della differenza di classe e su due giovani lupi che, più di ogni altra cosa, cercano la libertà nelle loro vite. La casa che brucia non è la serie tragica e incerta che potrebbe sembrare dai trailer, che hanno pensato molto a evidenziare l’aspetto thriller, ma piuttosto un’espressione fresca, vivida e chiara di speranza che viene dal passato, dal presente e dal futuro. È una serie sulla forza, il coraggio e la menzogna, ma anche una serie sulla chiarezza e, soprattutto sull’onestà.