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Der Nachtmahr

2015
Titolo Originale:
Der Nachtmahr
REGIA:
Akiz
CAST:
Carolyn Genzkow (Tina)
Sina Tkotsch (Barbara)
Wilson Gonzalez Ochsenknecht (Adam)

Il nostro giudizio

Der Nachtmahr è un film del 2015, diretto da Akiz.

Culi, culi e ancora culi! Per la prima mezzora non si vede altro se non una serie di ondeggianti quarti posteriori, chiappe rigorosamente minorenni che si surriscaldano in pista, per le strade, in questi immensi giardini con piscina dove la giovane borghesia di Berlino organizza feste da sballo. Stiamo parlando di rave, musica truzza, coca party in cui ci si diverte un mondo e si finisce per incontrare un sacco di topa. La diciassettenne Tina (Carolyn Genzkow) è una di queste piccole divinità del sesso: al sabato sera si veste da troietta e va a godersela insieme alle amiche. Una notte, però, le cose si mettono male: una bella pisciata tra i cespugli risveglia una malsana creatura grigiastra, simile a un feto, che di quella stessa piscia si nutre. Il mostro si appioppa alla ragazzina e non se ne stacca più. Quindi ancora culi, musica da discoteca e luci stroboscopiche sparate a razzo negli occhi dello spettatore.

A quel punto Tina comincia ad avere strane visioni, sogna una ragazza investita con la macchina (che sia lei nel futuro?), mentre la mostruosa creatura si aggira per casa rovistando nel frigorifero e divorando tutto ciò che trova. Il problema è, però, che i genitori non la vedono, quindi pensano che la figlia sia matta e per il suo bene la mandano dallo psichiatra che la imbottisce di ulteriori droghe (queste invece legali). Una mattina Tina si sveglia offrendo il sedere alla macchina da presa, si reca in bagno e qui incontra il suo ospite bizzarro che sta giocando con una lametta. Lei vorrebbe fermarlo, non fa in tempo, il mostro si taglia la lingua e con essa la povera Tina! Sangue, urla, dolore: i due sono misteriosamente collegati, se muore l’uno, muore anche l’altra; se qualcuno ferisce il demone, le conseguenze si ripercuoteranno sulla sua vittima. Il regista di questa roba è un certo Akiz, nome d’arte di Achim Bornhak, un giovinastro tedesco che fu a suo tempo addirittura candidato all’Oscar per il suo film di diploma. Di lui si erano perse le tracce, ed eccolo spuntare alla kermesse locarnese di quest’anno.

Der Nachtmahr è un horror atipico, che frulla parecchio cinema del terrore fornendoci qualcosa di nuovo e conturbante. La scala, per esempio: ce n’è una molto grande che collega i tre piani della casa di Tina, la sua camera da letto con la cucina buia dove si nutre la creatura. Dopo la lezione dell’espressionismo, una scala è tornata a essere una scala. Almeno nel cinema tedesco. Akiz non ci sta, e fa della scala quello che ci faceva Hitchcock in Psycho. Proprio così, la butta sullo psicoanalitico: che questo grosso, paffuto diavolaccio sia in realtà la rappresentazione delle paure adolescenziali di Tina? Forse che la ragazza, stufa della sua bellezza, umiliata da quella fisicità prorompente con la quale si approccia al mondo degli affetti, abbia metaforicamente partorito la negazione di sé? È Basket Case, d’accordo, ma quanta trifola…