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Daniel Isn’t Real

2019
Titolo Originale:
Daniel Isn't Real
REGIA:
Adam Egypt Mortimer
CAST:
Miles Robbins (Luke)
Patrick Schwarzenegger (Daniel)
Sasha Lane (Cassie)

Il nostro giudizio

Daniel Isn’t Real è un film del 2019, diretto da Adam Egypt Mortimer.

Una sparatoria in una zona centrale di Londra lascia per terra decine di cadaveri. Il piccolo Luke esce di casa poco dopo l’attentato per sfuggire all’ennesimo litigio dei genitori e, dopo aver visto il macabro spettacolo, incontra Daniel, un bambino poco più grande di lui con il quale nasce immediatamente una bella amicizia. Il problema è che Daniel “non esiste”, è il suo amico immaginario. In breve tempo Daniel suggerisce a Luke di uccidere la mamma e così, su consiglio della stessa madre che vuole combattere quella che ritiene essere una forma di ipertrofia immaginativa del figlio, viene rinchiuso da Luke in una vecchia casa delle bambole. Trascorrono gli anni e Luke, nonostante il trauma psicologico che lo tormenta, vive da solo e frequenta l’università fuori città. Un giorno, deciso ad affrontare le proprie ansie e le proprie paure, torna a casa ed apre la porta di quella casa in miniatura nascosta sotto un telo. Magicamente, Daniel appare di fronte ai suoi occhi, anch’egli ormai adulto. Così inizia il film diretto da Adam Egypt Mortimer (Some Kind of Hate) tratto dal romanzo In This Way I Was Saved di Brian DeLeeuw e scritto dagli stessi Mortimer e DeLeeuw.

Daniel Isn’t Real gode di una convincente interpretazione di Miles Robbins nel ruolo di Luke e di Patrick Schwarzenegger (figlio del celebre Arnold) nel ruolo di Daniel. E si presenta come un thriller psicologico in cui il trauma e la malattia mentale sembrano essere la chiave interpretativa della storia: Luke teme, infatti, di soffrire della stessa forma di schizofrenia della madre. La narrazione priva di momenti morti, la fotografia livida e scura e un sound design efficace mantengono il livello di tensione sempre molto alto. La presenza di Daniel, che passa da essere l’amico e consigliere in grado di aiutare Luke nelle situazioni più difficili a colui che ne opprime e soffoca la libertà, è inquietante e claustrofobica. Ogni tentativo di trovare una via di fuga a questa persecuzione risulta vano, nonostante la resilienza e il coraggio di Luke. La sua vita sociale è completamente compromessa dalla presenza di Daniel che, lentamente, considera l’ipotesi di sostituirsi allo stesso Luke (e in una sequenza riesce anche a farlo). Nel momento in cui Luke si rende conto che il suo amico immaginario potrebbe non essere frutto della sua immaginazione ma una vera e propria forza malefica, il film vira nell’horror più viscerale che non risparmia immagini forti e scene violente, sangue, mostruosità, tentativi di esorcismo e trasformazioni corporee.

Gli elementi, all’apparenza così lontani, del thriller psicologico e del body horror, si fondono perfettamente in questo film che riesce fino (quasi) alla fine a impedirci di comprendere se quanto stiamo vedendo sia frutto dell’immaginazione di Luke oppure sia reale. Al plot di partenza, decisamente originale, si contrappone, però, un’evoluzione della trama che tende a concentrarsi progressivamente sullo stereotipato e moralistico scontro tra bene e male e sul sacrificio dei più deboli. La lotta tra i due personaggi trasforma il film in una specie di action movie aggiungendo altri elementi d’interesse (o di disprezzo, a seconda dei gusti). Nonostante tutto Daniel Isn’t Real lavora sull’abusato tema del doppio in modo originale, facendone una metafora per descrivere il bisogno di relazione, comunicazione ed espressione soffocato dalle artificiali dinamiche sociali. Non a caso, uno dei pochi personaggi sani è quello di Cassie, interpretato da Sasha Lane, le cui doti artistiche le permettono di esprimere se stessa e di vedere ciò che è nascosto nella realtà dell’individuo. Daniel Isn’t Real è un film che sa fare ciò che l’horror ha il dovere di fare nei confronti dei suoi spettatori, ovvero tormentarli, sorprenderli e possederli emotivamente e cognitivamente anche dopo l’uscita dalla sala.