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Ánimas

2018
Titolo Originale:
Ánimas
REGIA:
Laura Alvea, Jose F. Ortuño
CAST:
Ángela Molina (Karla Berger)
Chacha Huang (Anchi)
Clare Durant (Alex)

Il nostro giudizio

Ánimas è un film del 2018, diretto da Laura Alvea e Jose F. Ortuño.

Abraham (Iván Pellicer) è un bambino e, quando incontra la coetanea Álex (Clare Durant), è seduto su un gradino in cerca di un rimedio per placare il frastuono dei genitori – con i quali si scoprirà avere un rapporto conflittuale. Lui è timido e introverso, lei è tenace e sfrontata. Complementari come lo yin-yang, sembrano essere due facce di una stessa medaglia. L’incontro ha la durata di un battito di ciglia ed è spezzato da un brusco #tenyearschallenge. Ora sono a scuola, ovviamente  insieme, pensano al futuro e nella loro vita si aggiunge Anchi(Chacha Huang). Abraham è affascinato dalla sua bellezza orientale, i due cominciano a frequentarsi e l’inizio di questa relazione accenna una crepa sul rapporto simbiotico con l’ormai non più inseparabile Álex, la cui vita, intanto, comincia a gravitare verso un inferno che la risucchia e mette in discussione la sua stessa esistenza. Questo è il punto al quale bisogna arrivare per superare la parte più lenta del film e iniziare sul serio a goderne. Sarà, poi, la morte del padre di Abraham a scompigliare il plot, rendendo l’intrigo decisamente più interessante. Ánimas è un horror spagnolo targato Netflix, scritto e diretto a quattro mani da Laura Alvea e Jose F. Ortuño, quest’ultimo, peraltro, autore del romanzo da cui il film è tratto.

Impossibile scriverne senza sentire ancora addosso il beat claustrofobico nel quale si annaspa attraverso una dissociazione psicologica che mette alla prova conscio, inconscio e subconscio. Viene chiamato in causa un universo emotivo che quando è bilanciato bene, come in questo caso, riesce a rendere coinvolgente l’esperienza visiva. La sceneggiatura crea un torrente nel quale lo spettatore si immerge senza avere il tempo di nuotare perché la corrente è troppo forte. Avrete la sensazione di osservare un quadro che si rivela pian piano e che vi induce ad esplorare ogni aspetto perché tutto, in questo film, ha un intento comunicativo. Ánimas è intervallato da frequenti richiami cinematografici – si pensi a Hitchcock con Psyco – il cui intento non è quello di dotare il film di un certo grado di sapienza, ma  quello di diventare parte della vicenda, facendole prendere vita attraverso una trasposizione figurativa nella realtà (o nell’illusione?). La fotografia è esplicita e ben riuscita, fortemente ancorata alla geometria dei dettagli dai quali si è catturati e assorbiti quanto più si sente la leggerezza della follia incombere drammaticamente attorno ai protagonisti. Tutto è un contrasto di forme, spigoli contro arcate, su cui si alternano foschia e nitidezza. La narrazione è estremamente simbolica e coinvolge soprattutto la vista.

Gli occhi sono sottomessi a un ben strutturato gioco di colori che cerca, come già in Suspiria di Dario Argento, di dare una dimensione non naturalistica degli eventi. Ogni spettro cromatico è proiettato al fine di catturare aspetti emotivi dei personaggi, come in una disperazione onirica che rende labili i confini della realtà con quelli dell’illusione. I personaggi sono ostaggio di un condominio mentale che li intrappola: per quanto si cerchi una via d’uscita, c’è sempre un nuovo nascondiglio nel quale rintanarsi tra incubo ed allucinazione. Nonostante i pochi minuti che le sono concessi, Ángela Molina è certamente un punto di forza del film con un’interpretazione decisa e altera. A tratti, la pellicola riesce a regalare pure qualche genuino jumpscare, ma questo aspetto è del tutto marginale, l’inquietudine è legata esclusivamente ad un algoritmo – problema/soluzione – che mette a dura prova la lucidità di capire chi sia il problema e quale sia la soluzione. Penserete di avere la risposta un attimo prima di confondervi e chiedervelo ancora – soprattutto quando gli eventi volgeranno al termine. La spagnola Filmax, ben nota per [REC] e Bed Time, con Ánimas ci propone un horror psicologico e a luci psichedeliche che ha bisogno di un’opportunità, dategliela e non ve ne pentirete.