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Holidays

2016
Titolo Originale:
Holidays
REGIA:
Kevin Smith, Gary Shore, Matt Johnson, Scott Stewart, Nicholas McCarthy, Dennis Widmyer, Kevin Kolsch, Sarah Adina Smith, Anthony Scott Burns
CAST:
Harley Quinn Smith (Holly)
Kevin Smith
Seth Green (Pete Gunderson)

Il nostro giudizio

Holidays è un film del 2016, diretto da AA.VV

La cosa più sorprendente nell’antologia horror di Holidays è l’altissima qualità di tutti gli otto segmenti che compongono il film, legati dal tema di altrettante festività (San Valentino, San Patrizio, Pasqua, Festa della mamma, Festa del papà, Halloween, Natale, Capodanno). Qualità non soltanto dal punto di vista dell’ispirazione e della scrittura, ma anche e soprattutto della realizzazione. Non uno degli episodi appare girato in maniera routinaria o banale ed è invece vero il contrario, che tutti i registi in gioco sembrano avere fatto a gara per distinguersi in eleganza e versatilità. Non accade di frequente che un horror si faccia notare così intensamente per i suoi valori formali e la cosa diventa ancora più stupefacente se si ha a che fare con un’opera a più mani. A balzare all’occhio più di tutti è il secondo segmento del film, St. Patrick’s Day, un’allucinante storia di stregoneria scolastica che porta alla regia la firma di Gary Shore, regista e sceneggiatore irlandese che aveva debuttato nell’horror con Dracula untold nel 2014. Il suo talento è assolutamente fuori discussione e nel racconto – scandito da un montaggio frenetico e da quadri molto visionari – di come l’insegnante Ruth Bradley si trovi alla mercé di una piccola fattucchiera collegata a un selvaggio culto pagano (Isolt McCffrey), è evidente la mano di un regista che ci sa veramente fare. Come St. Patrick Day si trasforma a un certo punto nella cronaca di una orripilante gravidanza, così anche il segmento diretto da Sarah Adina Smith, celebrando in chiave horror il Mother’s Day, verte sui travagli di una ragazza, Sophie Traub, che ad ogni rapporto sessuale, nonostante le precauzioni, resta inevitabilmente incinta ed è costretta ad abortire. L’ambientazione in una comunità femminista-new age nel cuore del deserto crea una riuscitissima atmosfera che sembrerebbe evocare addirittura qualcosa di La setta di Michele Soavi.

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È singolare anche se quasi certamente casuale che altri due racconti dell’antologia risultino uniti per via dell’epilogo con un twist molto simile. Uno è il segmento che celebra la festività del Natale, Christmas,  scritto e diretto da Scott Stewart (il regista dell’agghiacciante Dark Skies sulle intrusioni aliene), in cui vengono mescolate la fantascienza di un visore che può trasformare in immagini i ricordi, e il caro, buon vecchio tema dei serial killer. L’episodio in qualche modo gemello si intitola New Year’s Eve, è stato sceneggiato da Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, e diretto da Adam Egypt Mortimer (il regista del sorprendente Some Kind of Hate). Non è difficile immaginare fin da subito quale potrà essere il fulmine in coda dell’incontro “fatale” tra Lorenza Izzo e Andrew Bowen, alla ricerca dell’anima gemella per passare insieme la notte di Capodanno, ma ciò per cui la storiella funziona sono proprio i due protagonisti e specialmente la Izzo. I due sceneggiatori di New Year’s Eve, Kölsch e Widmyer, hanno fatto il bis, scrivendo e anche dirigendo, questa volta, la storia introduttiva di Holidays che ha come tema San ValentinoUn amore malato intergenerational che si incrocia con una vendetta estremamente sanguinaria messa in atto da Madeleine Coghlan contro una compagna bulla, Savannah Kennick. Due giovanissime interpreti molto efficaci in un piccolo horror geometrico e stilizzato, ricco di pathos.

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Nicholas McCarthy è il regista del corto che si ispira alla Pasqua, Easter c’è di mezzo una casa che viene visitata nientemeno che da Gesù Cristo, risorto dal regno dei morti e con fattezze però che non somigliano affatto a quelle del Buon pastore delle rappresentazioni canoniche. Qui, il Nazzareno con le mani stigmatizzate e il costato squarciato da una ferita, ostenta il viso di un coniglio malvagio e ha grandi orecchie aureolate dalla corona di spine. Molto è lasciato inesplicato nella storia della ragazzina Ava Acres la quale teme che Gesù la venga a prendere, nonostante le rassicurazioni della madre, fervente cattolica (Petra Wright), che mentre la figlia ha a che fare con il Cristo zoomorfo, si sta masturbando nella propria camera. L’episodio diretto dall’effettista speciale canadese Anthony Scott Burns che onora in chiave tenebrosa la festa del papà, è una sorta di variazione sul tema delle ghost-stories e della comunicazione tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. L’ingegnoso ritrovato di un messaggio inciso su cassetta che giunge a destinazione attraversando il tempo, si arricchisce di una seconda parte in cui Jocelyn Donahue segue il filo di Arianna della voce del padre andando incontro a un abbraccio che è nello stesso tempo di amore e di morte. Resta l’episodio di Kevin Smith che tra i registi chiamati a partecipare alla compilation è senza dubbio l’outsider, il nome più altisonante e commerciale. Il suo segmento ha come pretesto Halloween ma parte per una geniale tangente vendicativo-femminista, perfettamente allineata alla china estrema e grottesca che il cinema di Smith ha assunto con i recenti Tusk e Yoga Hosers. Questo consente di fare un’altra annotazione sul carattere prevalentemente femminile di Holidays, in cui sono pressoché esclusivamente le donne a essere protagoniste delle otto storie. Ma sono soprattutto personaggi che non obbediscono agli stereotipi del genere, non sono “bionde in pericolo” e nemmeno le final girls degli slasher classici.