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Outer Darkness – Dentro la tenebra

Autore:
John Layman, Afu Chan
Editore:
Saldapress

Il nostro giudizio

Si può essere originali anche senza esser stati proprio i primi a raccontare una storia di un certo genere. La capacità di un autore sta infatti anche nel riuscire a rendere un’idea fruibile, e per certi aspetti riproducibile, senza che resti un unicum. Farlo con successo significa creare un genere, o magari un sottogenere, una sorta di protocollo da usare per raccontare storie diverse, e a quel punto non si pone nemmeno il problema dell’originalità, perché chi viene dopo non sta copiando ma sta, per l’appunto, raccontando nel solco di un filone.

Ce la fa John Layman che, con Outer Darkness – Dentro la tenebra, riprende quel capolavoro che è Nameless di Grant Morrison, lo sottopone a un grosso lavoro di semplificazione e lo rende un’ambientazione godibile e divertente, a tratti molto pop, senza tuttavia impoverirne eccessivamente le potenzialità narrative. Certo, l’idea di unire la ghost story con le avventure nello spazio ricorda anche Fantasmi da Marte di Carpenter, ma qui il world building è diverso: la dimensione sovrannaturale come parte del quotidiano pesca a piene mani dalla miglior tradizione urban fantasy, e le atmosfere cupe ma non opprimenti e il meccanismo della narrazione, lontano dalle asimmetrie vittima-carnefice tipiche dell’horror, rendono il tutto qualcosa di, se non proprio mai visto, quantomeno fresco e con una sua identità forte e precisa.

Il tratto di Afu Chan ricorda quello della serie animata di Batman, il classico di Bruce Timm, con le sue linee pulite ma dinamiche e un’attenzione molto particolare all’estetica dei personaggi, degli abiti e dell’ambiente circostante. Il risultato è una storia di ritmo e sostanza, sia a livello testuale che a livello visivo, un fumetto corposo che dà tanto intrattenimento, si legge al volo ma lascia un bel senso di sazietà.