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Watcher

2022
REGIA:
Chloe Okuno
CAST:
Maika Monroe (Julia)
Karl Glusman (Francis)
Burn Gorman (Daniel Weber)

Il nostro giudizio

Watcher è un film del 2022, diretto da  Chloe Okuno.

Una misteriosa e inquietante presenza dietro i vetri della finestra di fronte. Stilemi cinematografici certo non nuovi (La finestra sul cortile di Hitchcock, L’inquilino del terzo piano di Polański, Omicidio a luci rosse di De Palma, solo per citare tre esempi noti) che la trentacinquenne regista californiana Chloe Okuno ha riadattato in Watcher (proiettato in anteprima al Sundance 2022, e giunto nelle sala italiane il 7 settembre di quest’anno). La location è una cupa e piovosa Bucarest odierna. Giulia, newyorkese, viene  catapultata nel Paese di Dracula dal marito in carriera Francis (Karl Glusman) che, di mamma romena, parla, a differenza della moglie, l’idioma locale. Giulia si ritrova dunque in un Paese nel quale non può praticamente comunicare con alcuno né comprenderlo, divenendo presto vittima di un noioso isolamento che, via via, si fa terrorizzante quando scopre (o almeno si convince) di non essere solo spiata, ma anche pedinata, persino al supermercato, da un’ombra che cammina. La scoperta di essere osservata, che si palesa con costanza ossessiva nel palazzo davanti al suo e per le deserte strade della città, diviene una sorta di paranoia. O meglio, così la sceneggiatura di Zack Ford e i giochi astuti della macchina da presa e della fotografia Benjamin Kirk Nielsench vogliono far credere a chi guarda il film, tentando di ingannare o, quanto meno,  di installare dubbi nello spettatore. Fino all’ultimo minuto.

Il marito di Giulia, spesso assente, non le crede più di tanto, i pochi amici di lui  neppure: anzi, con il maschilismo tipico dei romeni, Giulia viene ridicolizzata. Ma la giovane newyorkese, con un coraggio che le nasce dall’isolamento sociale e dalla paura, non si arrende e, vista anche la scarsa collaborazione della Policia, indaga da sé. Soltanto una spogliarellista vicina di casa, che parla inglese, sembra comprendere la sua ansia. Tanto più che i giornali e i tg locali (che Giulia si fa tradurre dal marito, piuttosto reticente a farlo) sparano  titoloni su un serial killer, battezzato ‘Il Ragno’, che uccide e decapita (anche in zona) le sue vittime. E qui mi fermo perché i thriller non vanno raccontati sino in fondo, tanto più questo che offre allo spettatore numerose chiavi di lettura. Giulia è interpretata da Maika Monroe, brava non solo nel kitesurfing, di cui è campionessa nella vita, ma anche nel creare ansia e aspettativa nello spettatore che diviene, anche lui, un watcher (parola che forse gioca con un possibile doppio significato del termine, ovvero chi guarda, watcher, e chi guarda lei watch her). La Monroe aveva interpretato altri due thriller-horror: It Follows di David Robert Mitchell eThe Guest di Adam Wingard, entrambi del 2014. Anche la regista Okuno ha precedenti nell’horror; il suo corto Storm drain, un episodio del film collettivo V/H/S/94, presentato nel 2021 in anteprima mondiale al Fantastic Fest di Austin (Texas), è stato poi postato sulla piattaforma horror Shudder riscuotendo uno straordinario consenso.

Le musiche di Watcher (di Nathan Halpern) sottolineano puntualmente le situazioni di maggiore tensione e, l’inserimento di  Des ronds dans l’eau (1967) di Françoise Hardy, la canzone che conduce la protagonista nell’appartamento dell’amica spogliarellista nel momento catartico-orrorifico del film, non pare casuale («Oggi sei in giro/In acque meno calme/ Lotti e galleggi»). Anche la citazione di Sciarada (1963) di Stanley Donen (il film che Giulia va a vedere in un desolato cinema e dove il suo presunto molestatore le alita sul collo mentre il film nel film mostra scene di una terrorizzata Audrey Hepbun) è in fondo la vicenda di una donna che si ritrova sola e delusa. I contenuti di Watcher, però, non sono soltanto finalizzati a creare situazioni thriller. Dal film emergono dinamiche femminili evidenti: la donna in difficoltà non creduta, se non derisa, da un mondo maschilista che tende a sottovalutare le paure di chi, come Giulia, si sente minacciata. La cronaca di tutti i giorni ce ne offre costante testimonianza.