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L’amore non si sa

2020
REGIA:
Marcello Di Noto
CAST:
Diane Fleri (Nina)
Antonio Folletto (Denis)
Silvia D'Amico (Marian)

Il nostro giudizio

L’amore non si sa è un film del 2020, diretto da  Marcello Di Noto.

Rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il pittoresco nel grottesco, è ciò che riesce a fare Marcello Di Noto nel suo primo lungometraggio presentato alla Festa del cinema di Roma 2020, nella sezione preaperture. Segue il successo del recente e pluripremiato Favolacce dei fratelli D’Innocenzo, a cui ci rimanda per la capacità di esprimere in armonia la poesia e lo squallore, anche se calato in salsa partenopea, essendo ambientato in una non ben definita area del litorale campano (ma il film è stato girato in Puglia). Un’ampia inquadratura ci introduce ad un concerto neomelodico del gruppo CRAC, in una desolata periferia marittima, ritrovo di una fauna sociale popolata da artisti di strada con figli al seguito, ma anche di malavitosi che supportano il business alla base dei concerti, in cui l’uso di alcol e droga è un fatto regolare. Denis (Antonio Folletto, già criminale di Gomorra), è la star canora indiscussa del carrozzone di cui fanno parte anche sua sorella, il cognato e la amata Nina, ragazza saltimbanco che condivide con lui una relazione profonda e libera.

Il cantante è diverso dalla maggioranza delle persone che lo circondano pur condividendone vizi e stile di vita, e non poche volte nel susseguirsi degli eventi, vengono offerte al pubblico occasioni di comprendere la sua essenza, il suo amore per il lavoro e il suo distaccarsi, ma fino ad un certo punto, da certe azioni violente e criminali. Quando poi gli eventi lo metteranno di fronte alla realtà e ad una scelta, Denis non riuscirà a liberarsi dei suoi demoni lasciando irrisolto il dissidio interiore tra ideale e compromesso, e trovando la libertà solo in un gesto definitivo. I sentimenti non mancano, sia quelli familiari, in particolare l’affetto e le attenzioni per il nipotino, a cui dedica molto tempo e che rappresenta, con la sua candida e sognante figura, il mondo dell’infanzia, e l’amore per verso donne che sembrano però non potere mai soddisfare completamente le sue esigenze affettive. Si sviluppa così la personale epopea di un uomo condannato al fallimento nonostante tutto: la sua percezione di ciò che è sbagliato non è abbastanza forte da poter prevenire la tragedia perchè il mondo della malavita non può essere vissuto a metà; solo la pietà potrebbe essere l’unica ancora di salvezza.

I concerti di Denis e la sua band diventano luoghi proibiti e del desiderio, quasi costantemente sotto gli occhi carichi di drammaticità degli altri personaggi; se a casa sua Denis trova attimi di totale abbandono a se stesso, sommerso dai fumi di vino e della cocaina, quando agisce all’esterno l’artista di strada esprime tutta la sua carica vitale.  Ciò accade soprattutto nella seconda parte de L’amore non si sa, quando la narrazione sembra acquistare un ritmo più deciso pervenendo ad una suspense che ben si presta a rendere il lato noir della storia. In particolare, un colpo di scena in cui il protagonista scopre quelli che sono eventi e personaggi al centro del filo narrativo, sarà il momento più emozionante di un film in cui la pietà sembra un lato umano nascosto del seducente ma anche insidioso litorale partenopeo, anch’esso protagonista della storia. Ci viene mostrato in un colore sbiadito in cui risaltano le tinte forti dello spettacolo itinerante, fatto di clown e cowboy, di indiani e zingari, commovente attraverso la rappresentazione di spiagge vuote, simbolo della vuota umanità e della apparentemente vuota esistenza dell’uomo contemporaneo.Un film da vedere, uno spaccato interessante della attuale scena cinematografica italiana.