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Mission: Impossible – Fallout

2018
Titolo Originale:
Mission: Impossible – Fallout
REGIA:
Christopher McQuarrie
CAST:
Tom Cruise (Ethan Hunt)
Henry Cavill (August Walker)
Simon Pegg (Benji Dunn)

Il nostro giudizio

Mission: Impossible – Fallout è un film del 2018, diretto da  Christopher McQuarrie.

Due anni dopo gli eventi di Rogue Nation, Ethan Hunt (Tom Cruise) e i resti del Sindacato, l’organizzazione di Solomon Lane (Sean Harris) a cui aveva dato la caccia, si sono riorganizzati sotto il nome Gli Apostoli e minacciano il globo trattando sul mercato nero tre nuclei che attiveranno altrettanti dispositivi nucleari. Lo stesso Lane giocherà un ruolo fondamentale per le trattative e, con il passato che ritorna, lo stesso Hunt comincia a chiedersi quanto peso abbiano le sue azioni per le persone a lui vicine e care. Da quando il franchise è stato preso in mano da Christopher McQuarrie, già dal precedente Rogue Nation, qualcosa in Mission: Impossible è drasticamente cambiato in meglio: il ritmo, la concretezza dell’azione e la stessa che si plasma con raffinatezza alla storia narrata, non risultando più fine a se stessa o veicolo per la spettacolarizzazione eccessiva di azioni pericolosissime o, appunto, impossibili. McQuarrie quindi torna a dirigere e scrivere anche Mission: Impossible – Fallout, rendendolo a tutti gli effetti un diretto sequel di Rogue Nation; si potrebbe anche definire senza vergogna il miglior capitolo della saga.

Ethan Hunt comincia a sentire gli anni che pesano sul suo corpo martoriato e stanco. Sempre infallibile, ma titubante nelle decisioni, comincia ad affezionarsi troppo alle persone, tanto da fallire una prima missione proprio per salvare la vita al compagno Luther (Ving Rhames). L’ umanità rimane comunque il suo punto di forza, spingendolo sempre al limite delle possibilità umane, riuscendo con grande agilità e anche un pizzico di fortuna, dove altri fallirebbero. Questo contrasto di freschezza ed età anagrafica scaturiscono anche nel confrontarsi con la spalla di turno, l’agente speciale della CIA August Walker (Henry Cavill) incaricato dall’agenzia di tenere sotto controllo Ethan, supportarlo e cercare di portare a casa le armi al plutonio, perché dell’IMF, come già visto nei film precedenti, non c’è più da fidarsi e il continuo riconoscere e disconoscere Hunt come agente governativo comincia a essere un campanello d’allarme per il paese: Hunt è davvero chi dice di essere?

Come sopracitato, Mission: Impossible – Fallout è un perfetto matrimonio di stile e azione, sempre più studiata al dettaglio, raffinata e sempre più vicino al capostipite diretto da Brian De Palma. Non c’è più la necessità di aspettarsi il citato impossibile ed è proprio qui che la sceneggiatura – come la regia – di McQuarrie compie il miracolo, ricordando al pubblico come oltre che un agente speciale, Ethan Hunt sia un essere umano. La dimensione onirica si plasma alla realtà e Hunt è sempre più confuso. Il pensiero della ex-moglie gli toglie il sonno; l’unico motivo per sopravvivere e non lasciarsi sopraffare da un passato insidioso è partire all’azione. In un film che fa delle scene adrenaliniche il suo cuore pulsante, McQuarrie costruisce questi momenti coniugando la grande tecnica, alla coreografia precisa, pulita, quella che narra senza parlare. Ne è testimone la lunga scazzottata nel bagno tra i due agenti contro l’obiettivo da catturare: la fisicità di Cavill, l’agilità e astuzia di Cruise e il nemico che con l’esperienza e la tecnica riesce a sopraffare i due. Più che un tributo a True Lies, sembra una scena degna del miglior film d’azione orientale, e solo questa vale il prezzo del biglietto.