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Frankenstein

Titolo Originale:
FRANKƐN5TƐ1N
REGIA:
Bernard Rose
CAST:
Carrie-Anne Moss
Xavier Samuel
Danny Huston

Il nostro giudizio

Frankenstein è un film del 2015, diretto da Bernard Rose.

«Ho voluto cimentarmi con il mito di Mary Shelley, nonostante ci fossero già centinaia di adattamenti per il cinema di Frankenstein, perché penso che sia un romanzo estremamente attuale, che parla di solitudine ed emarginazione», così Bernard Rose, il regista di Candyman, ha annunciato la sua ultima fatica cinematografica. E in effetti questo Frankenstein cerca più che mai una connessione con la realtà storica attuale, pur rimanendo fedele il più possibile al romanzo. Victor Frankenstein (Danny Huston) e sua moglie (Carrie-Anne Moss) sono due studiosi che, nel laboratorio segreto celato negli scantinatati della loro dimora, hanno scoperto il segreto della vita e creato uno splendido ragazzo di nome Adam (Xavier Samuel).

Peccato che l’Idilio finisca presto, quando i tessuti cominciano a decomporsi velocemente e il giovane Adam marcisce fisicamente tra indicibili dolori. Il peggio? Non riesce a morire. Fuggito dal laboratorio dove era rinchiuso, Adam si trova nel mondo reale, ma è come un bambino che non sa come rapportarsi con gli altri. Non sa nemmeno parlare e il suo aspetto mostruoso di certo non facilità le relazioni. Il mondo esterno, per di più, si rivela una giungla infernale e violenta. Adam finisce picchiato e “sparato”, ma ancora non riesce a morire. L’unico che gli offre un po’ di calore umano è un homeless cieco (Tony Todd e chi se no?), ma anche quel momento di intimità, per così dire famigliare, finisce presto, spazzato via da un mondo crudele che non dà scampo a nessun reietto. E dire che lui, come tutti i reietti, vorrebbe essere solo amato, soprattutto dalla sua mamma e dal suo papà di laboratorio…

Crudele, intelligente, sensibile ed estremamente cruento (il sangue scorre a fiumi), Frankenstein riesce dove altre operazioni similari hanno fallito: nel tenere, cioè, il giusto equilibrio tra dramma sociale e orrore fisico. L’unico rimprovero, se proprio glielo si vuole fare, è sulla messa in scena, estremamente scolastica e lineare, che fa vecchio cinema anni 80. Del resto, è pur sempre una produzione indipendente e, visto l’aria che tira, ci si deve accontentare.