Sesso e cibo

Da 301 302 a Compulsion
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Sesso e cibo. Sesso è cibo, cibo è sesso. In 301, 302 di Park Chul-Soo (1995) le due protagoniste abitano in appartamenti contigui. Una non riesce a ingerire nulla ed evita qualsiasi contatto fisico con chicchessia, l’altra è una cuoca eccellente e godereccia, al mercato sceglie il meglio, tastando e selezionando crostacei, molluschi, polli, verdure, tutti gli ingredienti devono essere freschissimi e se possibile ancora vivi, cucina senza sosta. Se l’anoressia della prima origina negli abusi sessuali del patrigno pedofilo (consumati tra quarti di manzo e maiali appesi, perché l’orco è anche macellaio), l’ossessione per cibo e sesso dell’altra è stata la rovina del suo matrimonio: «Ti piace quello che ti ho cucinato? Com’è? Davvero ti piace? Com’è? Facciamo l’amore? Facciamo l’amore? Ti preparo qualcos’altro?». Il marito è stufo di questo refrain, della sua cucina, del suo corpo, e comincia a tradirla.

Lei reagisce come può e sa, sfogandosi tra i fornelli, maneggiando zucchine e altri succedanei fallici. Cucina e mangia, cucina e mangia, ingrassando sempre più, fino a servire al fedifrago un sufflè ripieno del suo adorato cagnolino! A divorzio avvenuto, la cuoca libidinosa rivolge le sue mire alla vicina, che vomita solo a sentire gli odori dei suoi manicaretti ma non la respinge, in fondo al suo stomaco (vuoto) sa di aver bisogno dell’intrusione. Le due donne sono fatalmente destinate a tirar fuori l’una il peggio – o il meglio – dell’altra, e la cuoca ne prova di ogni, le sue avances culinarie sono instancabili (compreso un tentativo extremely rough mouth di far ingerire alla diafana foglie di cactus intinte in salsa di fragole), ma l’esito è sempre lo stesso: il cestino dei rifiuti. O la tazza del cesso. La soluzione è l’unione dei due corpi, l’uno dato in pasto all’altra, uno spezzatino umido per una comunione definitiva, nel corso di una cenetta romantica.

Nel 2013 la cuoca ritorna con le fattezze da sexy milf laccatissima di Heather Graham, la vicina è Carrie-Anne Moss. Compulsion, remake sorprendente realizzato dal canadese Egidio Coccimiglio la butta in dark comedy dal sapore camp, riequilibrando la ricetta per i palati occidentali. La carrellata di cibi cotti e crudi della scena iniziale è erotismo spinto, puro food porn. La Graham distesa sulla tavola apparecchiata, con le gambe aperte, vestito leopardato e scollatissimo e tacchi vertiginosi, mentre il maritino si dedica a un cunnilingus nel bel mezzo di una cena: questa è l’estasi suprema per la mogliettina e le sue ossessioni/compulsioni, e anche per i nostri occhi. Qui il disgusto è solo una piccola ombra sepolta dal sapore satirico e dalle tette di Amy/Heather, che sogna infatti di diventare Antonella Clerici. Quando l’unione dei due corpi femminili è celebrata in una patinata scena di sesso, non può mancare la frase “mi piace il tuo sapore”.