Remake di Cube firmato Saman Kesh

Uno dei più interessanti video-maker esordisce alla regia con Cubed
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Alzi la mano chi non ha provato un senso di angosciosa claustrofobia in Cube, film del 1998 diretto da Vincenzo Natali. Adesso, dopo i due sequel dallo scarso successo e per niente riusciti a livello di tensione, angoscia e script (Cube 2-Hypercube e Cube Zero) la Lionsgate ci riprova con Cubed, assoldando alla regia del remake Saman Kesh uno dei più interessanti video-maker degli ultimi tempi: ha vinto il premio SXSW “Best Music Video” 2010 per Luv Deluxe (video dei Cinnamon Chaser, il premio SXSW “Best Music Video” 2013 con Stamina (dei Vitalic) e ora The Twerkbot, il suo video per il singolo dei Basement Jaxx, è nominato per i Grammy Awards. In quest’ultimo compaiono alcuni capi saldi della sua “poetica”, un sedere e un robot, o meglio: il sedere di un robot che, dotato di sole gambe, twerka meglio della ballerina in carne e ossa che compare di fianco. E già qui diciamo: questo Saman ci piace!

Ma non è solo per le sue ottime capacità di videomaker e per la sua creatività che mescola sci-fi, ironia e distopia che Saman è stato notato e scelto dalla Lionsgate per il remake di Cube: a smuovere Roy Lee e Jon Spaihts (che stanno producendo il progetto sotto la supervisione di Adam Stone) è stato il corto sci-fi/distopico Controller nel quale una ragazza con poteri da X-Men – tenuta prigioniera da una qualche agenzia para-governativa – prende il controllo del suo fidanzato, che indossa un casco stile Daft Punk, per farsi liberare; tra flashback sentimentali e tastiere anni ’80 riesce ad essere epico, adrenalinico, poetico e dinamico. E questo ci fa ben sperare che le sorti di questo Cubed saranno molto più accattivanti dei due tentativi precedenti: dalle prime notizie che arrivano, il remake dovrebbe essere una rivisitazione della premessa iniziale, sempre un survival-thriller di fantascienza che approfondirà temi come l’intelligenza artificiale, le sorti dell’umanità e la nascita di una nuova “razza digitale”.

“Saman Kesh è un regista che uccide i robot, violenta i musicisti, corrompe i giudici, prende in giro le celebrità coinvolgendole nelle sue assurdità e indossa un marsupio rosa. Lo si può proprio dire: Saman sarà un fantastico leader quando sarà grande”. Insomma da uno che utilizza questa come presentazione nel proprio sito internet ufficiale, non possiamo che aspettarci ottime premesse!