Questo Twin Peaks non s’ha da fare

David Lynch ha annunciato via social network che Showtime non produrrà l’annunciata terza stagione di I segreti di Twin Peaks… per questioni di soldi

«Amo il mondo di Twin Peaks, avrei sperato che le cose andassero diversamente». Proprio alla vigilia del 25 anniversario dalla prima messa messa in onda, David Lynch ha annunciato così il dietro front sul proprio coinvolgimento nella realizzazione della terza stagione della serie che ha cambiato la tv: I segreti di Twin Peaks.

Trasmessa per la prima volta da Abc l’8 aprile 1990, per un totale di due stagioni e 30 episodi, I segreti di Twin Peaks è ancora oggi una delle pietre miliari della tv con fan fedelissimi, che non vedevano l’ora di sapere cosa sarebbe successo quando «Ci vedremo tra 25 anni», come da battuta finale di Laura Palmer nella Loggia nera.

Purtroppo non lo sapremo, almeno non secondo i voleri di David Lynch e Marc Frost, visto che Showtime, canale con il quale la coppia stava contrattando il ritorno alla cittadina più famosa della tv, ha deciso di non elargire soldi sufficienti «per scrivere una sceneggiatura come ritenevo giusto fosse fatta».

Il progetto della terza stagione è comunque ancora vivo e ha ottenuto il pollice su per i tipi di Showtime, che però dovranno vedersela con un cast alquanto affezionato e affiatato, a cui Lynch, sempre secondo quanto scritto sui suoi canali social, starebbe telefonando per avvisarli che non sarà a bordo.  Chissà se Kyle MacLachlan, che si era detto entusiasta di indossare nuovamente l’impermeabile dell’agente Cooper, accetterà anche senza Lynch.

In effetti un Twin Peaks senza Lynch al timone ci sembra già un progetto perdente in partenza, un po’ come uno di quei porno con Moana montati dopo la sua morte con materiale di repertorio. Magari piacevole da guardare, ma senza sostanza e dal sapore amaro.

I segreti di Twin Peaks deve il suo successo proprio alle atmosfere sospese, allungate e inquietanti tipiche dell’autore di Velluto Blu e Mulholland Drive, capace di rielaborare il noir, attraverso un occhio fortemente ironico e malinconico allo stesso tempo. Una serie che ha cambiato il concetto di mostrabile in tv, dichiarando ufficialmente aperta la stagione della televisione d’autore. Senza Twin Peaks non ci sarebbero stati X-Files, Lost, Dexter e The Walking Dead, tanto per citare alcuni tra i più grandi successi da allora a oggi, e sicuramente avremmo avuto meno incubi legati a nani, uomini senza un braccio, donne avvolte nella plastica, chewing gum tornati di moda e crostate di ciliegie.

Perché comunque la metti, in fondo, siamo ancora tutti un po’ a Twin Peaks e Bob rimane dentro di noi.