Night of the Living Bread

Una fulminante parodia di Romero

Una barriera sottilissima divide il genio da quel tipo di creatività che nasce dall’ozio e dalla scioperatezza. I social, con i loro tormentoni studiati da persone che non hanno altro con cui impiegare il proprio tempo se non l’invenzione di meme o gif animate, ne sono, del resto, quotidiana evidente testimonianza. Questa premessa è d’obbligo per introdurre un cortometraggio – che non è recentissimo: risale al 1990 – diretto da un americano, certo Kevin S. Brien del quale l’IMDB ci dice solo che fu regista di un altro short, Loaf, del 1991, e costumista del film No Pets – tra parentesi, tutto realizzato da gente del giro romeriano: John Amplas e Lori Cardille erano gli interpreti e Tony Buba, il regista, aveva lavorato come attore e nella produzione di Knightriders e Zombi.

Night of the Living Bread si traduce come La notte del pane vivente ed è esattamente quello che il titolo dichiara, una parodia del classico di George A. Romero – di cui, per inciso, è saltata fuori di recente una versione con dieci minuti di girato in più, che si credeva perduto – con toast e pane in cassetta al posto degli zombi. Il corto è girato nello stesso stile – bianco e nero, stile scabro e da cinema verité – del suo illustre modello, con una voice over ipnotica che mima quella dei reportage televisivi che si ascoltavano dalla radio e dal televisore nella Notte dei morti viventi. Otto minuti e mezzo che compendiano l’arco narrativo romeriano: si comincia nel cimitero e si arriva nella fattoria isolata dove i personaggi – Barbara, Ben e gli altri – subiscono l’assedio delle malvage molliche…