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Yellowstone – Stagione 3

2021
REGIA:
Taylor Sheridan
CAST:
Kevin Costner (John Dutton)
Luke Grimes (Kayce Dutton)
Kelly Reilly (Beth Dutton)

Il nostro giudizio

Yellowstone – Stagione 3 è una serie tv del 2021, ideata da  Taylor Sheridan e John Linson.

Nella terza stagione della serie western-drammatica Yellowstone l’indiscusso patriarca John Dutton (Kevin Costner), che ogni volta risorge dalle ceneri come una fenice del Montana, deve proteggere la sua famiglia e il suo ranch, perché il gestore di fondi speculativi Roarke Morris (Josh Holloway, noto volto della serie Lost) ha piani ambiziosi da realizzare nella regione di cui Dutton si sente sovrano. Il belloccio inizialmente intercettato da Beth, l’affascinante figlia di Dutton non poco sensibile al fascino maschile, potrebbe far immaginare scenari di passione tra nemici, ma la sua ex-tormentata storia d’amore con Ripp, fidato braccio destro del padre, va adesso a gonfie vele; Ripp e Beth raccolgono i frutti, non sempre dolci, delle loro difficili vite, di cui sapienti flashback in questa stagione ci rivelano episodi di traumatica drammaticità. Allo stesso tempo l’astuta Beth ha compreso ben presto la minaccia rappresentata da Morris e i suoi, quindi si attiva con tutti i suoi poteri per poterla contrastare. In questo clima di rinnovate tensioni la vita va avanti, il bambino di famiglia, il piccolo Tate è cresciuto e diventato ancora più saggio, unico nipote di Dutton senior che riesce ogni volta a tirar fuori una parte buona dall’indurito (ma forse solo all’apparenza) nonno.

In Yellowstone – Stagione 3 le donne assumono un nuovo ruolo, e se prima la camerata di cowboys del ranch duttoniano sembrava una caserma, adesso molti dei suoi residenti si accompagnano a figure femminili forti e dominanti, nulla a che vedere con le donzelle in gonne lunghe e corsetti protagoniste dei western classici. Una rimonta importante per un universo che negli episodi precedenti era stato alquanto trascurato. C’è molta continuità con le stagioni precedenti,  la trama conferma una messa a fuoco che che la rende fruibile nella sua intrecciata complessità; solo nella seconda parte si avverte un po’ di stanchezza, e sono quelle le puntate in cui ci si concentra sulla bellezza suprema dei paesaggi, sulla vita del West contemporaneo, sulle dinamiche di una dinastia che il denaro e l’opulenza non hanno certo messo al sicuro dai drammi più crudeli. E quando la rivelazione di un ennesimo segreto di famiglia innescherà una serie di reazioni a catena che poco potranno sui buoni propositi, un epilogo drammatico e devastante minaccerà gli obiettivi sentimentali e finanziari che sembravano ad un palmo di mano, rinviando ad una ormai certa quarta stagione la conclusione di una vicenda ancora tutta da districare.