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Wonder Woman 1984

2020
REGIA:
Patty Jenkins
CAST:
Gal Gadot (Diana Prince / Wonder Woman)
Chris Pine (Steve Trevor)
Kristen Wiig (Barbara Ann Minerva / Cheetah)

Il nostro giudizio

Wonder Woman 1984 è un film del 2020, diretto da Patty Jenkins.

Too little, too late. Così si può sintetizzare la disperata corsa dell’universo cinematografico DC Comics all’inseguimento del costrutto narrativo di dimensioni mai viste al cinema realizzato dai rivali Marvel Studios. C’è da dirlo, fra le due operazioni corre un abisso temporale di diversi anni. I produttori di Avengers hanno costruito pezzo per pezzo la loro creatura, e ogni evoluzione beneficia della spinta coordinata di una quantità di film ormai importante. L’universo DC, al contrario, arriva fuori tempo massimo cercando di imitare la concorrenza in quattro e quattro otto, con un pugno di film che, tra le altre cose, prendono una direzione che non sembra funzionare. Una vignetta di Leo Ortolani sintetizza in maniera fulminante la differenza fra lo stile ironico e frizzante delle pellicole Marvel Studios in profondo contrasto con la cupezza pesante, e tutto sommato inutile, dei film ispirati a Batman e soci.

E allora la DC cosa fa? Prova a imitare l’ironia dei Marvel Studios? Prima con alcune scene al limite dell’imbarazzante come quella di Acquaman e del lazo di Wonder Women in Justice League, per poi inserire tonnellate di umorismo tutto sommato senza mordente in Wonder Woman 1984, sequel della prima pellicola dedicata alla principessa delle amazzoni, forse il più riuscito dei film ispirati agli eroi DC. Patty Jenkins vira verso un tono più leggero per un film family friendly adatto ai bambini, giocandosela parecchio con gag che per lo più non fanno ridere. Su Gal Gadot niente da dire, a livello di incarnazione del personaggio le riesce quel trucco che finora solo Robert Downey Jr. era riuscito a tirar fuori dal cilindro con il suo Tony Stark, anche se non con lo stesso carisma. Per il resto, Wonder Woman 1984 è un filmetto da portarci al cinema il nipotino, che cerca di colpire basso con buoni sentimenti a buon mercato, ma questo vizio se lo porta dietro dalla pellicola precedente, e una morale tanto spiattellata che neanche il momento educational alla fine delle vecchie puntate dei GI Joe o di He-Man riesce a essere tanto stucchevole.

Chi scrive sarebbe ben felice, finalmente, di vedere uno scontro alla pari nell’industria dell’intrattenimento cinematografico, dove due o più avversari di pari livello sfoderano carichi da novanta giocando a sorpassarsi in qualità sul fotofinish, ma pare non sia possibile. Wonder Woman 1984 è l’ennesimo inciampo di un universo narrativo che ci prova con tutte le migliori intenzioni ma proprio non ci riesce, a star dietro a una concorrenza che ha reinventato un sottogenere e lo ha portato a un livello tale che può pure permettersi di sbagliare più di un film, e in alcuni casi di sbagliarlo di brutto, in virtù di un monopolio de facto acquisito negli anni. C’è da sperare in Suicide Squad 2. Che guarda caso è di James Gunn.