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V – Stagione 1

2009
Titolo Originale:
V
CAST:
Elizabeth Mitchell (Erica Evans)
Morris Chestnut (Ryan Nichols)
Joel Gretsch (Padre Jack Landry)

Il nostro giudizio

V – Stagione 1 è una serie tv del 2009, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2010, ideata da Kenneth Johnson.

«Dove eravate quando hanno ucciso John Lennon?». Con questa frase si apriva il promo che nei primi anni ottanta turbava la quiete dei nostri divani. Visitors è tornato e se da noi sarà soprattutto amarcord generazionale, negli Stati Uniti ora conta solo questa, di serie. Una lettura tutta nuova sin dal promo, dove si mettono subito in piazza le nuove paure degli americani. John Lennon non c’è più. Parte il tema di V, a nero, e poi appare la domanda. «Dove eravate l’undici settembre 2001?» Il rapporto fra la religione, le religioni e l’uomo ti viene sbattuto in faccia fin dalle prime scene. Se esistono esseri con i poteri di Dio, ci sarà ancora bisogno di Dio? O saranno questi ultimi i nuovi dei? E se questa è la prima lettura, sotto la cenere cova di più.

La storia di V è ispirata a It Can’t Happen Here di Sinclair Lewis, che nel 1935 raccontava la trasformazione di un presidente demagogo in un dittatore, incarnando le paure di allora: potrebbe il nazismo arrivare da noi? La domanda si fa attuale. Gli alieni di V parlano di speranza e cambiamento. E di Sistema Sanitario Globale. La loro leader, Anna (la brasiliana Morena Baccarin), è uno schianto. Elegante, intelligente, i suoi discorsi sono perfetti e il suo staff è composto da geni della comunicazione. La stampa è in estasi. La V-mania ha tratti religiosi, profetici, messianici.

Ci siete arrivati? La nuova serie della Abc sarebbe l’allegoria dell’ascesa di Barack Obama. È la tesi dell’antiobamismo: Obama sta cercando di sovvertire la rivoluzione americana e va svegliato chi è convinto che it can’t happen here. Ma non spaventatevi troppo, tutto questo resta ben nascosto nel sottotesto. Fuor da cotante piaghe e chiavi di lettura, V fin qui ha la stessa trama di allora. Ben girata, ben riscritta, più credibile nelle interpretazioni dei singoli. Insomma, da vedere. O rivedere.