Featured Image

Tuo figlio

2018
Titolo Originale:
Tu hijo
REGIA:
Miguel Ángel Vivas
CAST:
Jose Coronado (Jaime Jiménez)
Ana Wagener (Carmen)
Asia Ortega (Sara)

Il nostro giudizio

Tuo figlio è un film del 2018, diretto da Miguel Ángel Vivas.

Il revenge movie è un genere che da decenni si presta a strascichi di riflessione molto profondi, che siano prettamente cinematografici (la rappresentazione della violenza) o che sconfinino nell’analisi sociale. I collegamenti interfilmici sono in gran parte presto detti: si può partire dalla redenzione bergmaniana de La fontana della vergine per poi ricordarne il remake apocrifo L’ ultima casa a sinistra dell’esordiente Craven e magari anche quel simile nostrano che è L’ultimo treno della notte del grande Aldo Lado. La vendetta è quella che è, e quella che appare: o la si racconta in tutte le sue sfumature e complicanze, o si rischia di costruirci attorno il vuoto. La forza di film come Tuo figlio sta proprio in questo: riuscire a creare un caso, sorprendendo e sconvolgendo. Questo grazie anche alla regia ispirata di  Miguel Ángel Vivas, a cui ci sentiamo di perdonare lo scivolone fatto con Inside, remake fallito di À l’intérieur, adesso che il suo ultimo lavoro è visibile su Netflix. Protagonista assoluto di Tu hijo è il dottor Jaime Jiménez, chirurgo di grande bravura e levatura morale che vive però una vita al contrario: lavora di notte e riposa durante il giorno.

Durante uno dei suoi turni viene però informato di un fatto sconvolgente: suo figlio Marcos versa in gravissime condizioni a seguito di un pestaggio avvenuto fuori da una discoteca. Di fronte alla lentezza con cui le autorità seguono il caso, Jaime deciderà di mettersi autonomamente alla ricerca della verità e sarà disposto a tutto pur di farla pagare a coloro che hanno ridotto suo figlio in fin di vita. Sono molti in effetti i predecessori filmici di Jaime, ma la maggior parte di essi può solo sfigurare di fronte all’evoluzione del suo personaggio. Jiménez è un borghese piccolo piccolo, che vive per il lavoro e nell’adorazione di un figlio da cui si aspetta un grande avvenire. Guida la sua macchina costosissima, non ascoltando la radio che parla di una Spagna in piena crisi economica e sociale: ignora volutamente una realtà che presto lo travolgerà violentemente. E con la stessa violenza reagirà, perché un padre non può restarsene fermo senza fare niente, di fronte ad una verità che deve venire fuori a tutti i costi. I colpi di scena che però arriveranno nel finale mettono in chiaro una cosa: la giustizia privata non può coincidere con la giustizia tout court, anzi, la realizzazione della prima può passare anche dal sotterramento della seconda.

Con lucida volontà, il nostro borghese andrà comunque fino in fondo, spietatamente ed egoisticamente. Vivas non vuole lasciare dubbi, invece: sin dall’inizio della discesa agli inferi del suo protagonista, ne prende consapevolmente le distanze. Le azioni reazionarie di Jaime non vengono mostrate, avvengono fuori campo, chiarendo che questo non guardare e non far vedere è sintomo di un disgusto verso ciò che sta succedendo. Le espressioni fredde e la postura rigida di Jiménez vengono restituiti da un eccellente Jose Coronado che offre una prova d’attore stupefacente e shockante, come difficilmente se ne vedono oggigiorno. Ma ciò che fa di Tuo figlio un revenge movie di rara fattura è proprio il suo ritmo lento e glaciale, che permette al racconto di essere compreso, affrontato e (mal) digerito. Un film che, per una volta, aggiunge ulteriore carne al fuoco, dipingendo pessimisticamente una società frammentata, anche nell’interno di un nucleo familiare, e incapace di discernere le vere vittime dai carnefici, gli innocenti (se poi davvero ce ne fossero) dai peccatori.