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True Detective: Night Country

2024
REGIA:
Issa López
CAST:
Jodie Foster (Liz Danvers)
Kali Reis (Evangeline Navarro)
Fiona Shaw (Rose Aguineau)

Il nostro giudizio

True Detective: Night Country è una serie tv del 2024, ideata da Nic Pizzolatto.

 Il quarto ciclo di episodi di True Detective arriva proprio ai dieci anni della messa in onda della ormai storica prima stagione, con Matthew McConaughey e Woody Harrelson interpreti di un prodotto che segna un punto fermo nella serialità, uno dei tanti, dando inizio a una vera e propria rivoluzione. Le successive “stagioni” seppur rappresentano tutte un tessuto narrativo inedito che si apre e chiude in modo autonomo, hanno sempre avuto questo grosso nemico rappresentato dalla stessa identità della serie, con tutti che si aspettavano sempre una qualità produttiva e narrativa simile alla prima. Insomma, è bene dire che il nemico più grande di True Detective è proprio True Detective. Per questa quarta iterazione si cerca l’espatrio totale dell’organo pulsante della serie. Il cuore, creato da Nic Pizzolatto, viene lasciato nelle mani di una nuova showrunner, Issa Lòpez, che per la sua storia decide di mantenere intatta tutta la struttura portante, cambiando qualche piccolo elemento, per riuscire comunque a firmare un prodotto di altissima qualità, un corpo nuovo e inedito per un organo che pompa sangue, mistero, crime e inquietudine come non mai. Siamo a Ennis, una cittadina dell’Alaska, dove la luce del sole è sempre poca e la neve mette la cornice in uno scorcio del mondo che sembra quasi dimenticato da Dio.

Due investigatrici, Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis) si ritrovano assieme, dopo anni che non hanno lavorato a causa di divergenze per un vecchio caso di omicidio irrisolto, a indagare sulla misteriosa sparizione di otto uomini in una base di ricerca lì in Alaska. Le indagini metteranno in luce misteri sepolti sotto la neve, ma anche un macabro legame con il caso di omicidio irrisolto che ha fatto allontanare le due partner. La spirale di violenza, fantasmi del passato e misteri difficili da decifrare ha inizio e questa è una delle firme più tangibili e complesse di True Detective. Cambia il setting, più buio e freddo, ma lo scheletro narrativo della serie rimane tale: True Detective: Night Country è una storia di ossessione. Gli omicidi, per quanto misteriosi, tanto da pensare a risvolti soprannaturali alcune volte, vista la mancanza di indizi, sono quasi sempre un pretesto per poi mettere in primo piano i protagonisti di questa storia, di carnefici e vittime, di chi indaga e chi è stato indagato, mentre il passato avvolge in un ancor più gelido abbraccio le due detective, perse in un incubo da cui non riescono a tirarsi fuori.

Inutile sottolineare quanto questa quarta stagione di sia incredibilmente ambiziosa per temi e anche per modi di narrare. Chiaramente è estremamente forte la componente femminile, come la classica parentesi del razzismo verso i nativi americani, che non si abbandona mai a una critica sterile o già vista, bensì amalgama alcune condizioni sociali all’interno della storia giacché le intenzioni della Lòpez sono limpide sin dall’inizio: tutto quello che c’è in questo nuovo ciclo di episodi, di fedele o inedito, è totalmente al servizio della storia e sotto questo punta di vista, il lavoro finale è di quelli per cui vale la pena godersi ogni singolo secondo di tutti gli episodi. Menzione d’onore per Jodie Foster, personaggio forte, estremamente mascolino e facilmente riconciliabile con la sua eterna Starling de Il silenzio degli innocenti, con sfumature quasi palesi nel confronto, con cui la stessa Foster cerca di regalare il profilo migliore, anche quando deve fare da mentore a un giovane nuovo arrivato – forse i momenti migliori per scavare ancora di più nella psiche del personaggio. Forse è azzardato scriverlo in sede di chiusura, ma True Detective, al netto della lunga pausa e del nuovo showrunner dietro alla realizzazione di questa nuova storia, torna finalmente a respirare a pieni polmoni, con una storia forte, molto donna, ma non per questo con filtri. Il racconto è ironico quanto crudo, con la cornice dell’Alaska che rende tutto estremamente macabro e misterioso. Bentornata True Detective, anche così, sei più bella che mai.