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The Third Day

2020
REGIA:
Marc Munden, Felix Barrett, Philippa Lowthorpe
CAST:
Jude Law (Sam)
Katherine Waterston (Jess)
John Dagleish (Larry)

Il nostro giudizio

The Third Day è una serie tv del 2020 creata da Felix Barrett e Dennis Kelly.

Miniserie di sei episodi divisa in due parti: Estate la prima e Inverno la seconda. Prodotta dalla HBO e andata in onda su Sky Atlantic, è diretta da Marc Munden, Felix Barrett e Philippa Lowthorpe. Nella tranquilla campagna inglese, un uomo di nome Sam (Jude Law), assiste a un tentato suicidio di una giovane ragazza, Epona (Jessie Ross), che sembra avere la stessa età della sua primogenita, lasciata a Londra assieme alla madre e alla seconda figlia. La presenza dell’uomo, in questo posto sperduto, non è casuale, ma sembra essere utile per adempiere ad un non meglio specifico compito. Salvata la giovane, Sam la riaccompagna al suo villaggio di origine, Osea, che sorge su di un isolotto collegato da una strada sommersa in alcune ore del giorno dall’alta marea e quindi impossibile da raggiungere, o abbandonare, durante il fenomeno. Osea sembra un posto pacifico e tranquillo, l’atmosfera è sospesa in un tempo non meglio identificato, nonostante la presenza di corrente elettrica e automobili; eppure qualcosa suona strano e diverso, come un’impressione strisciante che si appiccica al nuovo arrivato, che ha la sensazione di essere tenuto all’oscuro di un aspetto della comunità.

In aggiunta si prepara una festa che mescola sacro e profano e tutti i gli abitanti (93 in tutta Osea), non sembrano contenti di vederlo. Man mano che la storia viene raccontata, assistiamo al delirio e all’assurdo: tra segni profetici e apocalittici, il comportamento degli abitanti, discese oniriche e allucinazioni del protagonista che si aggira in labirinti fisici e psichici e si convince sempre di più di essere perseguitato e quindi in pericolo di vita. L’ambiente circoscritto, la comunità dedita ad un culto ancestrale e l’importanza del sangue e della terra, sono elementi che rimandano al cosiddetto “horror rurale” il cui capostipite è il capolavoro di Robin Hardy The Wicker Man (1973) con Christopher Lee tra i vari interpreti. Nonostante The Third Day non sia un horror ma un thriller, è costruito e girato esattamente sfruttando i topoi di questo genere. Vengono ricalcati archetipi funzionali in altri film del genere, come la presenza di una cultura semipagana e l’uso di feticci e rituali.

Jude Law è sempre bravo, ma qui appare stanco e sottotono, come se fosse quasi obbligato a recitare o stesse riscattando un debito. Tra i vari interpreti di The Third Day spuntano anche Emily Watson e Paddy Considine nei rispettivi ruoli di Miss e Mister Martin, proprietari dell’unico pub dell’isola, e Katherine Waterston, che interpreta l’enigmatica Jess. Singolare l’idea di dividere la serie in due parti che narrano la vicenda da due punti di vista diversi e a distanza di nove mesi l’una dall’altro. Inizialmente la seconda parte appare slegata e inconcludente, ma a poco a poco ogni cosa si posiziona al suo posto, in un disegno dove ogni cosa è collegata, nonostante un finale troppo spicciolo e stringato. Suggestive le musiche, composte da Cristobal Tapia de Veer, Stephen Dobbie, Dickon Hinchliff, che oscillano tra malinconia e inquietudine, accompagnando lo spettatore attraverso un ambiente selvaggio e pericoloso, dove soltanto coloro che entrano nelle viscere (materiali e spirituali) ne possono cogliere la terribile bellezza.