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The Quake – Il terremoto del secolo

2018
Titolo Originale:
Skjelvet
REGIA:
John Andreas Andersen
CAST:
Kristoffer Joner (Kristian Eikjord)
Ane Dahl Torp (Idun Eikjord)
Jonas Hoff Oftebro (Sondre Eikjord)

Il nostro giudizio

The Quake – Il terremoto del secolo è un film del 2018, diretto da John Andreas Andersen.

Ormai si sa, di certezze relative al panorama cinematografico contemporaneo, considerato lo stato in cui l’industria creativa attualmente versa, ce ne sono purtroppo ben poche. Sulla puntualità con cui la proposta in sala si trasforma durante il periodo estivo, tuttavia, non c’è proprio da diffidare. È una questione quasi matematica quella della metamorfosi che i cinema subiscono fra giugno e agosto: con l’aumentare delle temperature e l’affollarsi delle spiagge, le multisale si tramutano regolarmente in grandi incubatori di intrattenimento dove gli spettatori accaldati (tendenzialmente in numero minore rispetto alla stagione invernale) si recano in cerca di una qualche forma di evasione dal bollore estivo. Si spiega da qui il proliferare nella stagione calda di produzioni d’intrattenimento dallo scarso contenuto ma ad alto tasso di spettacolarità: difficile, in effetti, pensare ad un rimedio più efficace alla noia estiva delle esplosioni adrenaliniche e degli inseguimenti elettrizzanti che di questo genere di cinema sono un po’ la fortuna. Quest’anno, tra i vari, il contributo al filone del blockbuster estivo ce lo ha regalato la Norvegia con The Quake – Il terremoto del secolo (diretto da John Andreas Andersen e distribuito in madre patria lo scorso anno), disaster-movie vecchio stile e seguito diretto di quel The Wave che aveva racimolato qualche anno fa un discreto successo di pubblico e critica prima in Europa e poi oltreoceano.

Una famiglia composta da padre (geologo), moglie e due figli alle prese con un sisma colossale pronto a devastare la capitale norvegese: si potrebbe anche non aggiungere altro. Lo scheletro narrativo del film di Andersen ricalca grossomodo quello della pellicola precedente, con una prima parte che alterna caratterizzazione dei personaggi e considerazioni geologiche relative al disastro imminente e un atto finale ad alta tensione dove i protagonisti si ritrovano a dover fare i conti con gli effetti del cataclisma (la cui messa in scena, come nel primo film, non occupa più di qualche minuto).  Una struttura già collaudata, quindi, a cui è difficile obiettare qualcosa in termini di sviluppo narrativo. Peccato che, questa volta, al primo atto manchi mordente drammatica sufficiente per creare tensione e il film di conseguenza fatichi a decollare. Le intenzioni umanistiche, che espandono (mettendole in crisi) le dinamiche familiari introdotte in The Wave, sono sicuramente apprezzabili, ma il rischio di annoiarsi è in agguato. A risolvere la situazione arriva il terremoto del titolo, vero fulcro d’attrazione di una pellicola del genere. E fortunatamente, in termini di puro intrattenimento catastrofico, The Quake fa bene o male il suo dovere.

Forte di uno sforzo registico più che sufficiente e di un comparto effettistico sopra la media (soprattutto considerate le dimensioni relativamente piccole dell’industria cinematografica norvegese), il film di Andersen si trasforma con l’arrivo del sisma in un mega-blockbuster d’azione divertente e spettacolare. Poco importa che in quanto a scene di tensione il film ragioni sostanzialmente a blocchi, infilando una sequenza d’azione dopo l’altra con scarso riguardo per il contesto esterno al circuito narrativo dei nostri protagonisti: col suo ultimo atto The Quake fa quello che un buon disaster-movie dovrebbe fare e garantisce una buona mezz’ora al cardiopalma che tiene incollati sulla poltrona. Si sarà capito che chi all’azione scervellata preferisce della sostanza vera e propria può tranquillamente passare ad altro (di film catastrofici in giro se ne trovano decisamente di migliori). Se però è intrattenimento e tensione allo stato grezzo quello di cui si è in cerca, The Quake – Il terremoto del secolo è un prodotto praticamente costruito su misura. Se poi l’obiettivo è anche quello di sfuggire all’afa estiva, questo film norvegese dalle fresche atmosfere nordiche fa decisamente al caso vostro.