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The Marvelous Mrs. Maisel

2017 - in corso
Titolo Originale:
The Marvelous Mrs. Maisel
REGIA:
Amy Sherman-Palladino, Daniel Palladino
CAST:
Rachel Brosnahan: Miriam "Midge" Maisel; Michael Zegen: Joel Maisel; Alex Borstein: Susie Myerson; Tony Shalhoub: Abe Weissman Marin Hinkle: Rose Weissman

Il nostro giudizio

Da una sceneggiatura di Amy Sherman-Palladino (autrice di Gilmore’s Girl) non poteva che uscir fuori un’incredibile protagonista femminile, così riuscita da far approdare The Marvelous Mrs. Maisel alla sua quinta – e ultima – stagione, che verrà diffusa nel 2023 su Prime Video. Ogni cosa è al proprio posto, in questa serie televisiva dal gusto comico e sfacciato, a cominciare dall’episodio pilota, promosso a pieni voti. La prima inquadratura riprende Miriam Maisel (Rachel Brosnahan) davanti a un microfono, con un vestito da sposa, intenta a intrattenere i suoi invitati. C’è chi ride delle sue battute, chi si indigna, ma lei è al centro dell’attenzione e splende. Questa scena è chiaramente un’anticipazione di quella che sarà la sorte della protagonista, impegnata a lottare tra chi è e chi le si chiede di essere. Un salto temporale di quattro anni ci fa volteggiare nell’Upper East Side degli anni Sessanta. Qui Miriam, in un meraviglioso appartamento newyorkese, incarna appieno lo stereotipo di madre e donna perfetta, dedita alla casa e alla famiglia e attenta, se non addirittura ossessionata, dalla cura del proprio aspetto. Prepara deliziose punte di petto di tacchino, ondeggiando in una cucina dai colori pastello, indossa abiti eleganti con disinvoltura e ogni sera, quando il marito dorme, si chiude in bagno, si strucca e avvolge i capelli nei bigodini. Poi alza appena la tapparella così che il sole la mattina la svegli e le permetta di correre in bagno a truccarsi.

Joel (Michael Zegen) al risveglio la trova impeccabile, avvolta in un velo di profumo e con la piega fatta. Insomma, una vita costruita per sembrare perfetta. Ma una sera il signor Maisel, che la notte si presta come comico nei locali di New York, si esibisce in un numero fallimentare e, preso dallo sconforto, ammette di tradire la moglie e la lascia. Il matrimonio invidiabile crolla e così anche la vita di Mrs. Maisel. Lei, però, sul fondo ci resta poco più di qualche ora, perché quella stessa notte torna al locale, ubriaca, prende il microfono, sale sul palco e si esibisce. Uno spettacolo comico e irriverente sarà la svolta da cui ripartirà la sua vita. Da quel momento ogni stereotipo costruito nel primo episodio, sarà destinato a crollare e Miriam diventerà una persona nuova e autentica, una donna emancipata e risoluta, pronta a tutto pur di costruire la sua carriera da comica. Il successo di The Marvelous Mrs. Maisel si può attribuire all’attenzione, oltre che all’innovazione, con cui è stato pensato questo personaggio e al modo in cui si rivela e si emancipa episodio dopo episodio, slegandosi da quei preconcetti con cui era stata cresciuta, per seguire un’ambizione. Il tutto, però, è privo di retorica: il moralismo lascia posto a un sottotesto che arriva con ironia, lucidità e immediatezza al pubblico, il quale amerà ogni puntata e sentirà l’esigenza di avere un’amica come Midge nella propria vita.

Non si può, poi ,non citare come punto di forza il personaggio di Susi Maier, la manager grottesca e scontrosa di Miriam; il legame di amicizia e complicità che si crea tra la due donne sfaterà il mito della competizione femminile e creerà episodi in equilibrio tra risate e commozione. E infine vi sono i riferimenti a personaggi dell’epoca; da amante dei dettagli non posso che lodare la prima puntata della terza stagione, dove Midge, alla prima tappa del suo tour, si esibisce davanti all’esercito americano e si presta a foto propagandistiche, mentre una folata di vento le alza la gonna. Il riferimento all’esibizione di Marilyn Monroe in Corea nel 1954 di fronte a centomila soldati americani non passa inosservato e rende l’episodio assolutamente memorabile, soprattutto per un pubblico cinefilo attento. Ma non è l’unica allusione a noti personaggi degli anni Cinquanta e Sessanta: ne troverete continuamente, sparsi per  la sceneggiatura. Insomma, tutto, a partire dalla cura dei dettagli fino alla creazione realistica del contesto, rende questa serie un vero successo.