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The Long Night

2022
REGIA:
Rich Ragsdale
CAST:
Scout Taylor-Compton (Grace)
Nolan Gerard Funk (Jack)
Jeff Fahey (Wayne)

Il nostro giudizio

The Long Night è un film del 2022, diretto da Rich Ragsdale.

Grace (Scout Taylor-Compton) e Jack (Nolan Gerard Funk) sono una coppia affiatata che si sta preparando a un weekend in campagna, nella Carolina del Sud. Grace è originaria del luogo, ma non ha mai conosciuto i suoi genitori, lo scopo del viaggio è proprio quello di approfondire le sue origini. La casa in cui alloggiano è una grande villa circondata dal verde: i due arrivano alla sua porta ma non vengono accolti da nessuno. Passano le ore, ma il proprietario non si fa vivo. Intanto Jack e Grace entrano nella casa e disfano le valigie. Per loro, però, ambientarsi non è facile. Da subito avvertono che c’è qualcosa di strano in quel luogo: i dispositivi elettronici sembrano impazziti, Grace si ritrova un serpente in casa e si ferisce con dei vetri, mentre il proprietario continua a non farsi vedere. Quando poi, calato il sole, Grace e Jack si ritrovano un animale morto sulla soglia della porta, capiscono che qualcuno li sta prendendo di mira. Sette uomini incappucciati compaiono dall’oscurità, davanti l’ingresso: si tratta di uno scherzo di cattivo gusto o c’è un disegno più grande?

The Long Night raccoglie tutti i cliché del genere e li ripropone senza la minima rielaborazione, o comunque senza qualsivoglia consapevolezza critica (come invece accadeva in Scream o nel più recente A Classic Horror Story). Vediamo quindi una coppia che si prepara per andare in una vecchia casa sperduta nel nulla; la coppia che si ferma a fare benzina e incontra un tipo losco (lui sa…); la coppia che, arrivata sul luogo, scopre che i telefoni non funzionano… Questa serie di dejà vu dovrebbe già convincerci a interrompere la visione. Ma per chi fosse abbastanza coraggioso (e cocciuto) da continuare, non mancano altri grandi ritorni dell’horror: i nostri eroi ritrovano nella casa un vecchio libro scritto in latino, con tanto di illustrazioni cruente e demoniache (e Jack riesce pure a tradurre dal latino!), mentre Grace si riscopre ovviamente final girl di tutta la vicenda. Le stesse situazioni, gli stessi schemi e gli stessi spauracchi di altri mille film horror. Se non fosse per l’insistenza che The Long Night dedica a certe soluzioni da cinema d’autore, come la suddivisione in capitoli o le sovraimpressioni di immagini. Rich Ragsdale, il regista, spera forse di incantare qualche cinéphile con questi sterili manierismi, e invece non fa che mettere in luce la povertà del racconto. Nelle sue ultime sequenze, il film di Ragsdale cerca di percorrere traiettorie più originali, muovendosi tra suggestioni di panismo e trip allucinatori. Ma in realtà, anche qui, niente di nuovo, con idee rubate qui e là agli ultimi folk horror: a conti fatti, The Long Night è solo l’Hereditary dei poveri.