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The Leftovers – Stagione 1

2015
Titolo Originale:
The Leftovers
CAST:
Justin Theroux (Kevin Garvey)
Amy Brenneman (Laurie Garvey)
Christopher Eccleston (Matt Jamison)

Il nostro giudizio

The Leftovers è una serie TV americana del 2014, andata in onda in Italia nello stesso anno, creata da Damon Lindelof e Tom Perrotta.

Nel 2011, ancor prima dell’uscita del romanzo di Tom Perrotta Svaniti nel Nulla, il network americano HBO comprò i diritti del libro per crearne un adattamento televisivo. Coinvolse nel progetto il grande Damon Lindelof, sceneggiatore principale della serie “spartiacque” Lost e diede vita ad un intenso lavoro per creare una delle serie tv più originali e complesse del 2014.

L’alto livello produttivo è facilmente intuibile se si pensa ai nomi che hanno partecipato alla realizzazione: oltre ai già citati Perrotta e Lindelof (showrunner), anche il compositore britannico Max Richter e attori del calibro di Justin Theroux, Christopher Eccleston, Liv Tyler e Carrie Coon. La serie si basa su un’idea che ha una genialità di fondo, una trovata che qualsiasi ideatore di trame, qualsiasi sceneggiatore o esperto di serialità invidierebbe per l’originalità, la semplicità e la complessità degli snodi narrativi che essa comporta: un giorno, all’improvviso, il 2% della popolazione mondiale (140 milioni di persone) scompare nel nulla. L’intuizione non risiede tanto nell’idea della sparizione, ma nel non dare spiegazioni di questo fenomeno fantascientifico e, in questo modo, rendere lo spettatore alla pari dei personaggi della storia, ovvero completamente impotente di fronte al tentativo di comprendere l’evento.

The Leftovers narra le vicende dei cittadini di Mapleton tre anni dopo “la dipartita”, concentrandosi su alcuni personaggi principali che provano a vivere la loro quotidianità cercando di digerire la traumatica e inspiegabile somparsa di amici e cari. E, proprio come in Lost, la costruzione narrativa, quella dei personaggi e l’interpretazione che lo spettatore è invitato a dare alle vicende che osserva, si basa su due scuole di pensiero: quella della fede e quella dello scetticismo. Seguiamo le vicende della famiglia Garvey, il padre Kevin, il protagonista figo interpretato da Justin Theraux è un poliziotto in piena crisi: la moglie Laurie è entrata a fare parte di una setta che si fa chiamare “I Colpevoli Sopravvissuti”, la figlia adolescente sembra odiarlo e il figlio (primogenito di Laurie, avuto da un precedente matrimonio) ha lasciato l’intera famiglia per seguire le idee di un misterioso guru, Santo Wayne.

C’è poi il reverendo Matt Jamison, un personaggio importante in quanto rappresentativo della religione protestante. O meglio, di una sbagliata interpretazione della religione protestante: la dipartita è stata interpretata dai più come il Rapimento della Chiesa, un evento profetizzato nella Bibbia secondo cui Gesù torna sulla Terra e porta via con sé coloro che meritano di essere in cielo al suo fianco. Lo scopo del reverendo è invece quello di convincere tutti che il fenomeno non ha nulla a che fare con questa profezia. C’è poi Nora, la magnetica e bravissima Carrie Coon, che ha perso tutti i famigliari nel giorno del rapimento e che è preda di un incoercibile cupio dissolvi. Guardando The Leftovers si ha la sensazione di capire solo a metà, eppure l’intreccio, gli eventi inspiegabili e i personaggi ti tengono incollato. Tra David Lynch e Stephen King, questa serie esplora l’animo umano (americano) mostrando le possibili reazioni di fronte a un fatto strano, inspiegabile e quindi, proprio per questo, terrificante: Freud insegna.