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The Keepers

2017
Titolo Originale:
The Keepers
REGIA:
Ryan White
CAST:
Gemma Hoskins (ex studentessa e investigatrice)
Abbie Fitzgerald Schaub (ex studentessa e investigatrice)
Jean Hargadon Wehner a.k.a Jane Doe (ex studentessa)

Il nostro giudizio

The Keepers è una serie documentaristica del 2017, ideata e diretta da Ryan White.

Anche se all’orizzonte si prospettano interessanti nuove serie tv da seguire, ogni tanto vale la pena recuperare anche quelle che ci sono sfuggite in precedenza. E’ il caso di The Keepers. Maryland (Usa), 7 novembre 1969: nella cattolicissima Baltimora scompare misteriosamente una suora, Catherine Cesnik, insegnante di inglese e recitazione all’Archbishop Kenough High School, istituto femminile fra i più rispettabili e ambiti della città, gestito da numerose religiose e da un paio di sacerdoti. Il suo cadavere verrà ritrovato in una discarica di Lansdowne, il 3 gennaio 1970. Ha inizio proprio con la ricostruzione di questo delitto la serie Netflix The Keepers. Sette pesantissime puntate digeribili solo dai super-appassionati di cold case, molto ben confezionate, certo, ma tracimanti di interviste puntate non solo ai fatti delittuosi, ma anche alle troppe vicende personali e familiari dei protagonisti. Il che finisce, inevitabilmente, per appesantire non poco la narrazione. Chi sono i protagonisti? Una decina di ragazze, oggi nonne, che frequentarono, negli anni 60-70, la Kenough School, riunitesi nel comune intento di far giustizia dell’omicidio di suor Cathy, ma anche degli inenarrabili abusi sessuali, subiti da molte studentesse, anche minorenni (tematica su cui s’incentrava anche Il caso Spotlight), ad opera dei due soli maschi (in tonaca) dell’istituto: l’anima nera e gran capo della scuola, il padre cappellano Joseph Maskell, e il suo “assistente”. Oggi entrambi defunti. Tutto tacque (e la cosa è piuttosto inspiegabile…) per oltre vent’anni. Solo nel 1992, una delle allieve, Jean Hargadon Wehner, rivelò  di essere stata più volte molestata e stuprata da Maskell. Alcune ragazze si fidavano di suor Cathy e si confidavano con lei. Cathy era la sola decisa, appena ottenuto prove concrete, a denunciare il temutissimo padre Maskell, ma la religiosa non fece in tempo: venne eliminata su ordine – sembra – proprio di Maskell.

Nella serie, una delle ragazze racconta (ora) che il prete la portò in auto nel luogo in cui giaceva il cadavere della suora e le disse: «Vedi che succede a chi parla troppo?». I resoconti di quanto accadeva in quegli anni alle ragazze sono terrificanti. Dice una di loro che Marshall le convocava nel suo studio, le faceva spogliare e, accusandole di essere «delle troie», le costringeva a ogni specie di atto sessuale: dalla fellatio alla penetrazione vaginale e anale e con oggetti. Il suo vice, con la scusa di eliminare il demonio dai loro cuori, si masturbava ed eiaculava sul seno della studentessa di turno disegnando con lo sperma una croce. Successivamente, le cose peggiorarono perché Maskell, uomo con molte coperture “in alto” anche nella polizia (era il cappellano del Baltimora Police Department) cominciò a convocare nel suo studio altri uomini, che stupravano le ragazze in sua presenza. Pare che uno di loro, tale Ed, sia stato l’esecutore materiale dell’omicidio di suor Cathy: intervistato, ormai vecchio e apparentemente fuori di zucca, nega confusamente gli eventi senza guardare mai in macchina. Negli anni 90 si arrivò finalmente a un processo, ma nessuno venne condannato in quanto il perito della difesa sostenne che le tremende rivelazioni delle ex ragazze fossero il frutto di una dinamica psicologica di autoconvincimento di fatti mai avvenuti. Le (oggi) nonne violate, però, non si sono mai arrese: hanno proseguito nelle puntigliose ricerche, creato siti web, incontrato altre vittime. E tuttora sono in piena attività. In primis Gemma Hoskins e Abbie Fitzgerald Schaub, coadiuvate da numerose ex compagne di scuola.

L’Arcidiocesi di Baltimora, tuttora imputata numero uno, ha aperto un sito web “difensivo” in cui afferma che la Chiesa non era a conoscenza degli abusi sessuali di padre Maskell prima del 1992, anno della denuncia da parte della Wehner. E che «le accuse di abuso da parte di Joseph Maskell, morto nel 2001, derivano da incidenti avvenuti 40-50 anni fa, principalmente in connessione con il suo ruolo di Cappellano dell’Arcivescovado Keough High School». Comunque «Maskell è stato rimosso dal ministero e inviato per la valutazione e il trattamento. Ha negato l’accusa, ha subito mesi di valutazione e trattamento ed è stato restituito al ministero nel 1993 dopo che l’Arcidiocesi non è stata in grado di corroborare l’accusa di abuso sessuale attraverso le sue indagini». Dunque l’Arcidiocesi, che ha pesantemente criticato la serie Netflix, sarebbe pura come un angioletto. Anche perché «non vi è alcuna registrazione di alcun rapporto, verbale o scritto, da suor Cathy all’arcidiocesi sulle accuse di abuso da parte di Maskell». La Chiesa apprese «che Maskell fosse coinvolto nell’assassinio di Sr. Cathy», solo nel 1994, «attraverso resoconti riportati dai media». Infine «ha fornito oltre 97.000 dollari in assistenza di consulenza e oltre 472.000 dollari in assistenza finanziaria a coloro che potrebbero essere stati maltrattati da Maskell». L’intera vicenda raccontata in The Keepers resta comunque inquietante e fumosa e non sono certo i soldi versati dalla Chiesa alle vittime a poter compensare gli abusi che hanno stravolto le vite delle ragazze della Kenough High School.