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The Heiress

2021
Titolo Originale:
The Heiress
REGIA:
Chris Bell
CAST:
Candis Nergaard (Clare)
Jayne Wisener (Anna)
Flip Webster (Lillith)

Il nostro giudizio

The Heiress è un film del 2021, diretto da Chris Bell.

Mettiamola così: a patto di dimenticare per un’ora e venti la quasi totalità del cinema de paura degli ultimi tre decenni, The Heiress può risultare tutto sommato un filmettino interessante. Interessante e oggettivamente strano. Si perché tra spiritelli, presunta stregoneria, esorcisti pronti all’uso e abbondanti dosi di malattia mentale, l’opera prima in solitaria di Chris Bell non fa certo mistero di voler gettare sul fuoco quanta più carne possibile. Ne vien fuori un bel tacchino ripieno, grassoccio al punto da generare una discreta acquolina ma che, una volta addentato in profondità, rivela una cottura decisamente approssimativa e un sapore tutt’altro che stuzzicante. Un film strano dicevamo, nel quale, tra un’estetica pericolosamente televisiva – rafforzata dalla presenza di un cast infarcito per lo più di caratteristi del tubo catodico britannico – e un insolito uso di stranianti accenti british, si giunge al traguardo con la sensazione di aver assistito a qualcosa di totalmente sballato ma, a suo modo, indubbiamente coinvolgente. I cari vecchi misteri del cinema… Dunque, cerchiamo di farla quanto più breve possibile: Anna (Jayne Wisener) e Clare (Candis Nergaad) sono due sorelle.

Anna è la bella spensierata biondina, Clare invece la nevrotica e sbarellata moretta. È quest’ultima infatti che, dopo la morte dell’amata nonnina, si ritrova tempestata di terrificanti allucinazioni nelle quali inquietanti bambini mascherati e una sinistra megera di bianco vestita (Flip Webster) spuntan fuori da ogni dove come funghi di bosco. Rinchiusa in una clinica psichiatrica dopo che la bigotta mammina (Denise Stephenson) e il razionalissimo paparino (Mark Arden) non paiono più in grado di gestirla, Clare inizierà a venire a capo dell’intricata e sovrannaturale matassa, intuendo di non essere certo lei l’oggetto delle brame delle malefiche entità ultramondane, le quali sembrano infatti avere una certa macabra simpatia per la povera Anna e il di lei prossimo nascituro. Si perché, ripensando ai recenti insegnamenti di Hereditary e Relic, è pur vero che i panni sporchi, soprattutto se di lunga data, si devono lavare sempre e comunque in famiglia. In fondo in fondo The Heiress non è poi così male, intendiamoci. Con qualche brivido evocato al punto giusto, uno score tutto sommato azzeccato e parecchie inquadrature dal gusto non indifferente, ottanta minuti di spensierato intrattenimento li si possono passare più che volentieri.

A patto ovviamente di non cercare massimi sistemi o tracce di autorialità all’interno di un innocuo horrorino che, ad eccezion di un’atmosfera generale di tutto rispetto, ridotto al proprio succo si rivela davvero poca cosa. Ed è appunto su di uno straniante mood da infestazione domestica che il buon Bell sceglie di puntare, creando sprazzi di autentica ansia domestica che in più occasioni richiamano alla mente le tesissime corde di Terrified così come le grottesche apparizioni a tradimento del ben più recente May the Devil Take You. Non riuscendo però ad amalgamare il tutto con la giusta e coraggiosa convinzione che gli avrebbe permesso di uscire fieramente dal serraglio della mediocrità e di puntare a ben più alti lidi. Spettri? Demoni? Maledizioni? Oppure semplice follia? Di strade da prendere per trovare una qualche spiegazione ve ne sono a bizzeffe. Peccato che la mano registica che dovrebbe condurci  prima o poi a destinazione non faccia altro che sbandare a destra e a manca come una scimmia ubriaca al volante di un camion di scorie radioattive. Ma state pur certi che, bislacco e schizofrenico com’è, questo prodotto troverà di certo qualche estimatore di bocca buona disposto a sacrificare un pezzetto della propria preziosa cinefila vitaccia per darci un’occhiata. Ma che sia una e una soltanto, sia chiaro!