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The Fighters – Addestramento di vita

2014
Titolo Originale:
Les Combattants
REGIA:
Thomas Cailley
CAST:
Adèle Haenel (Madeleine)
Kévin Azaïs (Arnaud Labrède)
Antoine Laurent (Manu Labrède)

Il nostro giudizio

Lei è ossessionata dalla fine, lui non sa bene da che parte cominciare e quando si incontreranno sarà amore a prima vita… o quasi. Sono Madeleine e Arnaud i giovani protagonisti di The Fighters – Addestramento di vita del francese Thomas Cailley che alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes 2014 si è portato a casa il premio come miglior opera prima. Una storia d’amore contemporanea, dove action, ritorno alla natura e drammi della crescita sono le uniformi da utilizzare per vincere la battaglia dei nostri tempi: (soprav)vivere.

Una battaglia vinta dal giovane regista che ha saputo costruire un coming of age originale ed emotivamente coinvolgente. Un mix di generi e musica elettronica (degli Hit’N’Run), sarcasmo e dramma, che Cailley riesce a mantenere in equilibrio, soprattutto nella prima parte, aiutato dai bravissimi Adèle Haenel e Kévin Azaïs, capaci di incarnare con estrema naturalezza due giovani e inesperti Adamo ed Eva.
Madeleine è arrabbiata, insicura ma forte della tipica arroganza della giovinezza, quando si pensa di sapere tutto pur consapevoli di non aver ancora vissuto abbastanza. Arnaud è l’opposto. Timido, insicuro, perennemente indeciso ma capace di osservare e vedere oltre. Insieme inizieranno un viaggio tra i più difficili, ma anche tra i più naturali che ci possano essere: crescere e trovare se stessi. Imparare a mangiare al posto che nutrirsi, contare sugli altri e non solo su se stessi, mimetizzarsi, riconoscere i pericoli per evitarli e non per andarvi incontro. Ci vorranno un’estate in Aquitania, un campo di tecniche di sopravvivenza e la voglia di mettersi alla prova per superare gli ostacoli, reali e immateriali. E tra percorsi militari, combattimenti in spiaggia, prove di orienteering, e ritorno alla natura, sarà come sempre l’amore a fornire l’anello mancante all’evoluzione.

Banale forse, ma non è forse vero? Perché possiamo addestrarci quanto vogliamo alla fine, ma non saremo mai pronti se prima non avremo vissuto.