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The Enfield Hauting

2015
Titolo Originale:
The Enfield Hauting
REGIA:
Kristoffer Nyholm
CAST:
Timothy Spall (Maurice Grosse)
Eleanor Worthington-Cox (Janet Hodgson)
Juliet Stevenson (Betty Grosse)

Il nostro giudizio

The Enfield Hauting è una mini-serie tv del 2015, inedita in Italia, diretta da Kristoffer Nyholm.

Per parlare di The Enfield Hauting è necessario fissare alcuni punti preliminari, andando a ritroso. Intanto, trae ispirazione dal libro This house is haunted, di Guy Lyon Playfair, uno scrittore freelance famoso per i suoi libri sulla parapsicologia. Vissuto in Brasile, dove ha condotto diverse ricerche su fenomeni paranormali, è stato anche membro della Society for Psychical Research. In secondo luogo, le stesse vicende narrate dal telefilm sono raccontate nel documentario (disponibile sottotitolato su YouTube) Interview with a Poltergeist, andato in onda sull’emittente televisiva Channel 4 nel 2007. Sono due variabili importanti, se si vuole parlare di questo prodotto britannico, perché lo aiutano non poco ad assumere spessore e intensità. Quello che viene descritto è il caso di un presunto Poltergeist accaduto tra l’agosto 1977 e il settembre 1978 ad Enfield, una cittadina a nord di Londra. A casa di Peggy Hodgson, una donna divorziata che viveva con i suoi 4 figli (Margaret, Janet, Pete e Jimmy), iniziano a verificarsi strani fenomeni paranormali.

Tra oggetti fluttuanti e misteriosi colpi sulle pareti, la famiglia si rivolge subito sia alla polizia che ai giornalisti del Daily Mirror. Questi ultimi le suggerirono di contattare la Society for Psychical Research, la quale assegnò il caso a Maurice Grosse. Tutto pareva ruotare intorno a Janet, la figlia di 11 anni, che si presentò presto come il centro focale attraverso cui l’entità riusciva addirittura a dialogare con i presenti. I fatti accaduti all’epoca, compreso lo scetticismo dei due parapsicologi John Beloff e Anita Gregory, sono ampiamente documentati sia nel libro che nel documentario. Quest’ultimo, in particolare, riporta le dichiarazioni delle sorelle Margaret e Janet (ormai adulte e visibilmente scioccate) assieme a quelle di poliziotti, vicini di casa, medici e giornalisti, oltre che di Maurice Grosse. L’archivio delle foto, in cui la piccola Janet fluttua in camera sua con gli occhi spiritati, o le registrazioni audio in cui impreca con la voce di un uomo anziano, contengono davvero tutto.

The Enfield Hauting, sceneggiato da Joshua St Johnston e diretto da Kristoffer Nyholm, non poteva fare di meglio. Riporta in tre puntate (poche, forse) una debole sintesi della storia, tagliando qua e là, aggiungendo dove possibile senza reinterpretare niente. La rappresentazione degli ambienti è fedele, con i poster attaccati nella camera da letto delle ragazze, così come i colori tenui di una fotografia che ci riporta nell’Inghilterra di trent’anni fa. La costante aria incredula di Maurice Grosse (Timothy Leonard Spall), angosciato e in crisi matrimoniale dopo la morte della figlia, o lo sguardo iniettato di sangue della dolce Janet, non bastano di certo a impacchettare un prodotto che possa camminare con le sue gambe emancipandosi dal background che ha alle spalle. Rimane poi un finale irrisolto, per cui la figura di Bill Wilkins (elemento centrale in tutta la vicenda) che tormenta la famiglia non verrà mai presentata o spiegata in alcun modo. Per apprezzare The Enfield Hauting, allora, abbiamo due alternative: o ci diamo prima una bella infarinatura del caso, oppure lasciamo proprio perdere.