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The Dark

2018
Titolo Originale:
The Dark
REGIA:
Justin P. Lange
CAST:
Nadia Alexander (Mina)
Toby Nichols (Alex)
Karl Marcovics (Josef Hofer)

Il nostro giudizio

The Dark è un film del 2018, diretto da Justin P. Lange.

Il filone degli zombie movies è uno dei più amati nel panorama del cinema horror e ha regalato, nel corso dei decenni, degli autentici capolavori. Negli ultimi anni, complice il fenomeno The Walking Dead, i non morti sono stati grandi protagonisti sia sul grande che sul piccolo schermo, offrendoci perle come Deserto rosso sangue e Train to Busan, così come pellicole decisamente meno riuscite del calibro di Warm Bodies. In tv, oltre all’opera tratta dal fumetto di Robert Kirman, è arrivata Z Nation, che ha guadagnato una bella fetta di pubblico. Anche l’Europa non è rimasta a guardare, con il Regno Unito che ha sfornato 28 giorni dopo (e il suo sequel 28 settimane dopo), gli spagnoli hanno puntato su Rec (che ha generato tre seguiti), la Francia ha avuto il suo The Horde, la Norvegia Dead Snow (anch’esso con un secondo capitolo) e l’Italia recentemente ci ha provato con il notevole The End? L’inferno fuori. Ora è arrivato il turno dell’Austria, con una pellicola (girata in Canada) a tematica “morto vivente” decisamente insolita rispetto a quanto visto finora.

Protagonista è Mina (Nadia Alexander), una ragazza rimasta vittima di un molestatore che, ritornata dal mondo dei morti, si nutre dei corpi delle proprie vittime. Lei è uno zombi, ma ancora in grado di parlare, pensare e ricordare. Dopo aver banchettato con Josef (Karl Marcovics), un pregiudicato, Mina trova nel bagagliaio dell’uomo il giovane Alex (Toby Nichols), un ragazzino che è stato accecato dal suo aguzzino, ed è a quel punto che il comportamento violento della ragazzina viene meno…The Dark è il titolo di un cortometraggio che il regista, Justin P. Lange, ha deciso di sviluppare in lungometraggio. Il film cerca di percorrere una strada diversa rispetto a quanto si è soliti vedere in sala, destrutturando e umanizzando il personaggio dello zombi (un pò come accade in Cargo), ponendo così al centro del racconto la tematica dell’abuso, di come questo possa trasformare le persone in mostri e di come l’amore possa fare la differenza.

Lange inserisce nella pellicola dei buoni momenti horror, sfornando una storia tragica e piena di speranza. Il trucco è credibile ed efficace, con le cicatrici di Mina che sembrano omaggiare quelle di Linda Blair ne L’esorcista. Quali difetti ha il film? In più occasioni dà segno di essere diretto da un esordiente che forse ha voluto prendersi troppo sul serio. Il titolo è generico e non vuole significare nulla di specifico ai fini della trama, la sceneggiatura a volte è troppo lenta, con un finale un po’ frettoloso e improvvisato. Aumentando maggiormente la componente “dark” menzionata nel titolo, la pellicola sarebbe stata più godibile e leggera, ma probabilmente si tratta di un aspetto volutamente scelto dal regista, quello di concentrare la tensione sui protagonisti e sulle tragedie che hanno vissuto. Nonostante questo, The Dark propone un’idea nuova all’interno di una tematica abusata come quella dei morti viventi e può dare ai fan, troppo spesso stufi di B-movies da domenica pomeriggio, un film che finalmente, con i suoi pro e contro, offre qualcosa di nuovo.