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The Block Island Sound

2020
REGIA:
Kevin McManus, Matthew McManus
CAST:
Michaela McManus (Audry)
Chris Sheffield (Harry)
Neville Archambault (Tom)

Il nostro giudizio

The Block Island Sound è un film del 2020, diretto da Matthew e Kevin McManus.

Rhode Island. Come tante altre isole di questa parte degli Stati Uniti, la vita scorre tranquilla e pacifica. Pochi abitanti durante l’anno per poi diventare meta estiva assai ricercata; la vita è una routine fissa, si vive principalmente di pesca e attività marittime. Dopo la morte della madre, Harry (Chris Sheffield) decide di rimanere accanto al padre Tom (Neville Archanbault) che presenta negli ultimi giorni comportamenti assai strani, assenti, disturbati, forse le infinite sbornie, forse un problema fisico o forse la percezione di una presenza maligna sull’isola. Quando il padre scompare e le spiagge si riempiono di pesci e volatili morti, per Tom è chiaro che la risposta è da cercare altrove. Niente mezzucci facili o cliché classici del cinema horror di ogni categoria. Così il film dei fratelli McManus preme subito sull’acceleratore riuscendo sin dalle primissime battute a catturare totalmente l’attenzione.

Il lavoro minuzioso sul suono e sulle ambientazioni è un gradevole biglietto da visita per presentarsi al meglio: The Block Island Sound non è un thriller e tanto meno un horror, bensì un’investigazione sensoriale di cosa si stia celando nell’ambiente attorno i protagonisti. Dunque si evita la strada dei facili jumpscare quando sono effettivamente inutili nell’economia del film, e lo stesso avviene per il baratro infernale e sinistro dove cadrà il protagonista. L’attenzione è dunque tutta per la messa in scena, precisa, chirurgica, fotografata in modo intelligente, in modo da catturare l’attenzione con pochi movimenti di camera e le giuste interpretazioni di un cast ben connesso.

I registi perdono però percezione del loro operato verso la fine, puntellando una sorta di spiegazione a quegli strani avvenimenti con una realizzazione visiva pacchiana, barocca, fin troppo abusata ed è qui che l’anima del film si divide in due parti distinte. Dietro si cela un prodotto che sulla corta distanza ha una forza visiva impressionante, tanto da ricordare pellicole quali The Vast of Night, realizzato con pochi mezzi ma dosati con parsimonia e intelligenza. Poi nel terzo e ultimo atto tutto cambia, si cede alla pazzia narrativa e visiva, si mette in scena una risoluzione al limite dell’imbarazzante dove neanche gli attori riescono a sorreggere quell’impianto che perde pezzi minuto dopo minuto. Un peccato che comunque non inficia globalmente sul giudizio finale. Certo, The Block Island Sound è uno di quei film difficili da catalogare: non è un horror, tanto meno un thriller, bensì un’opera audiovisiva molto più vicina all’esperienza sensoriale.  A conti fatti, un’esperienza da assaporare a pieno gusto, dimenticando gli ultimi quindici minuti.