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The Affair – Una relazione pericolosa

2014
Titolo Originale:
The Affair
CAST:
Dominic West (Noah Solloway)
Ruth Wilson (Alison Lockhart)
Maura Tierney (Helen Solloway)

Il nostro giudizio

The Affair – Una relazione pericolosa è una serie televisiva Usa creata da Sarah Treem e Hagai Levi per  Showtime

In Italia i primi due episodi sono andati in onda sul canale satellitare Sky Atlantic dal 7 settembre 2016. The Affair – Una relazione pericolosa ha vinto un Golden Globe per la miglior serie drammatica nel 2015. Fin dalle prime scene, in pochi tratti, si intuisce la situazione affettiva e familiare dei due protagonisti: Noah, insegnante di letteratura in una scuola pubblica di New York, e Alison, cameriera in un ristorante di Montauk, luogo in cui Noah e famiglia sono andati a trascorrere le vacanze estive, come da tradizione familiare, nella tenuta del ricco padre di Helen, moglie di Noah e madre dei suoi quattro figli. Nei confronti della famiglia della moglie e del suocero, che non condivide le sue scelte lavorative, Noah prova un senso di disagio e frustrazione, ma allo stesso tempo all’interno della famiglia  si sente protetto e pieno di quelle sicurezze affettive ed economiche da tempo sognate, visto che la sua storia personale è ben diversa e sicuramente più drammatica. Alison è sposata ma ha  difficoltà a vivere con serenità la vita affettiva a causa della perdita di suo figlio che sta cercando, con sforzi enormi e a volte vani, di superare insieme al marito Cole. Noah ed Alison si incontreranno casualmente la prima volta al ristorante dove lei lavora, e da quel momento la narrazione della storia sarà puntualmente intervallata da flash forwards in forma di interrogatorio (talvolta solo audio combinato a immagini del presente –leffetto meraviglioso) al quale i due sono, separatamente, sottoposti e dal quale si intuisce che a un certo punto della loro storia comune c’è stato un delitto.

Ma l’elemento narrativo più interessante di The Affair – Una relazione pericolosa è senza dubbio il doppio punto di vista: episodi divisi a metà, dal punto di vista di Noah e poi da quello di Alison; inizialmente lo spettatore non si rende conto di dove questa narrazione combinata lo condurrà, ma le diverse versioni dei due protagonisti, anche su questioni apparentemente irrilevanti (chi ha offerto da fumare a chi, proposta di lui o richiesta di lei a essere accompagnata a casa, e cosi via…) ci incuriosisce molto e allunga il racconto senza procurare un minimo di noia. Al contrario, lo impreziosisce di particolari e dettagli, suscitando  nell’audience ancora maggiore attesa e curiosità. L’atmosfera presenta spesso ritmo e tensione da giallo, anche banali episodi drammatici (la finta impiccagione, il mancato soffocamento da caramella) lasciano presagire un peggio che deve ancora accadere, ma questi momenti si alternano in maniera ben equilibrata a situazioni “rosa”, che sono le scene che scandiscono la relazione extraconiugale tra Noah ed Alison, che appare inevitabile in tutta la sua forza fin dal primo incontro, e anche ad ambientazioni da romanzo nero, in particolare nelle scene che rimandano all’indagine poliziesca in corso.

Un mix di generi ben riuscito che, almeno a giudicare dai primi due episodi apporta sicuramente un’ondata di novità al mondo delle serie TV, con un prodotto che fa della lentezza e dell’approfondimento le sue armi vincenti, i suoi colpi di scena alla rovescia. La bravura degli attori va elogiata: in particolare Ruth Wilson (Alison) che ha vinto per questa serie un Golden Globe per la miglior attrice in una serie drammatica, Dominic West nel ruolo di Noah e Maura Tierney (Helen, moglie di Noah) anche lei vincitrice di un Golden Globe per la miglior attrice non protagonista in una serie nell’edizione 2016. Sono volti ben scelti, che riescono a esprimere in maniera convincente la profondità psicologica che sostiene lo scorrere dei fatti e che soprattutto rende molto credibili i sensi di colpa, i turbamenti, i dubbi ma anche le fortissime emozioni e la carica erotica dei protagonisti. Con una bella strizzata d’occhio all’America dei perbenismi e del bigottismo. Da vedere.