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The Thaw

2009
Titolo Originale:
The Thaw
REGIA:
Mark A. Lewis
CAST:
Val Kilmer
Martha MacIsaac
Kyle Schmid

Il nostro giudizio

The Thaw è un film del 2009, diretto da Mark A. Lewis

In un film del 2002 intitolato Infested, un tale, seduto sulla tazza del cesso, a un certo punto si scavava con un oggetto tagliente dentro una coscia alla ricerca delle larve di un micidiale insetto, una specie di mosca, capace di insinuarsi nei corpi e di divorarli dall’interno, trasformandoli alla fine in zombi. In The Thaw, diretto nel 2009 da Mark A. Lewis e basato sullo stesso principio di un parassita che si nasconde sottopelle, deposita centinaia di uova e scava tunnel dentro gli uomini, non c’è nulla che raggiunga l’estremismo e il fastidio della scena di Infested. O quasi, visto che uno di coloro che si trovano a far da cibo e da domicilio al saprofita preistorico, si risolve a farsi tagliare via un avambraccio con una mannaia, nella speranza – vana – di liberarsi dall’indesiderato ospite. C’è tutta una preparazione che rende spasmodica l’attesa dell’escissione: punture di morfina per rendere insensibile la parte, un salviettone ripiegato sotto all’arto, tamponi preparati, la disinfezione della lama. Il “boia” però, al momento del dunque è preso da titubanza, per cui l’arma affonda solo un po’ nella carne e c’è bisogno della risolutezza dell’altra assistente all’operazione che afferra la mannaia e colpisce, colpisce, colpisce, colpisce…

Lewis non porta invece alle estreme conseguenze il fatto che un altro dei protagonisti, in quarantena volontaria dentro una base isolata in Alaska, sotto un cielo grigio e ventoso, avendo fatto l’amore con una infetta si è beccato uno dei micidiali e voracissimi vermetti proprio lì: si intuisce solo – ma basta e avanza – che il povero diavolo quando va al gabinetto piscia sangue. The Thaw, letteralmente “Il disgelo”, incrociava un tema a la page come il surriscaldamento globale con quella linea di film che immaginano che i peggiori e più nefandi  orrori dell’universo riposino sotto i ghiacci eterni in attesa di venire riattivati. E bisogna ammettere che il regista e sceneggiatore è abile fin dai titoli di testa a giustapporre le funeste profezie di Al Gore all’orrore, anzi allo schifo, parassitario dei vermettini che al colto e all’inclita fan subito venire in mente classici del’eco-vendetta ributtante, cominciando da Squirm, I carnivori venuti dalla savana.

The Thaw gioca anche bene sull’ambiguità che la vicenda nella base dell’Alaska sia una retrospezione e che tutto sia raccontato ex post, cioè dopo che i parassiti hanno cominciato a diffondersi su scala globale. E compensa la mancanza di corposità dei mostri, scarafaggetti che formicolano in CGI e che impressionano più per l’idea che con la sostanza, attraverso immagini abbastanza potenti e in qualche maniera surreali, tipo la carcassa di un orso polare adagiata su un tavolaccio del laboratorio, che man mano che va marcendo erutta gli infernali insetti. Gli interpreti, in gran parte canadesi, sono dell’insignificanza giusta per questo tipo di straigh-to-dvd. Ci si è potuti permettere, di noto, solo Val Kilmer, bello grasso e lesso come al solito, il cui cachet prevedeva evidentemente che apparisse solo in testa e in coda al film.