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Talk to Me

2022
REGIA:
Danny Philippou, Michael Philippou
CAST:
Sophie Wilde (Mia)
Alexandra Jensen (Jade)
Joe Bird (Riley)

Il nostro giudizio

Talk to Me è un film del 2022 diretto da Danny e Michael Philippou.

C’è un legame, poco esplorato eppure evidente, tra il cinema horror e le mani. Tralasciando la centralità di questo elemento anatomico nel cinema slasher nel brandire armi bianche o strozzare la vittima di turno, c’è un piccolo sottofilone, dal carattere spiccatamente soprannaturale, che elegge la mano a elemento minaccioso a se stante, espunto dal resto del corpo. Partendo da Il mistero delle 5 dita di Robert Florey, passando per La mano strisciante di Herbert L. Strock, La mano di Oliver Stone e l’iconica Mano della Famiglia Addams, la mano al cinema è stata più volte rappresentata come quintessenza del male, espressione sublimata dell’orrore. Talk to Me, il nuovo horror prodotto dalla A24 in trasferta australiana (nelle sale italiane dal 28 settembre per Midnight Factory) porta questi canoni a un nuovo livello, instillando in un feticcio, in questo caso la mano di un indovino imbalsamata nella ceramica, gli elementi che ne fanno sia il contenitore di un potere soprannaturale sia il medium, inteso come elemento di mezzo, per accedere a una dimensione spirituale. Letteralmente, un oggetto che prende per mano per condurre all’inferno.

Diversamente dalla VHS di Ringu, in cui si incappava per errore, la mano di ceramica è oggetto di divertimento all’interno di una festa tra ragazzi. Le regole per il suo utilizzo sono piuttosto chiare. A turno una persona deve stringere la mano e chiedere di parlarle (talk to me). A quel punto uno spirito a caso si palesa unicamente davanti al malcapitato e, se quest’ultimo gli concede di entrare, lo possiede. La possessione è senza conseguenze nel momento in cui non supera i 90 secondi, durante i quali gli altri presenti girano dei video che diventano poi virali su internet. Una delle ragazze della festa, Mia (Sophie Wilde), crede di poter entrare in contatto con lo spirito della madre defunta e partecipa a diverse sedute, ma in una di queste le cose vanno improvvisamente storte. I registi Danny e Michael Philippou, alla loro opera prima, sono piuttosto noti a chi segue l’horror prodotto esclusivamente per il web per essere gli autori dietro il canale YouTube RackaRacka, una raccolta di video sprizzanti splatter estremo e comicità che parodizzano l’horror.

Toni decisamente più seri e maturi vengono però adottati nel loro primo lungometraggio, dove i momenti gore, con effetti vecchia scuola, sono assolutamente giustificati all’interno della vicenda e aggiungono una sottile inquietudine a una storia che parte come un teen movie dai tratti drammatici per evolvere sorprendentemente in un racconto morale sul superamento dei confini. I due gemelli si destreggiano abilmente tra i toni più complessi, come il rapporto con i genitori da parte della protagonista Mia, interpretata dalla debuttante Sophia Wilde, e quelli più lievi del ritratto di una gioventù contemporanea idiota, annebbiata dall’hype e dalla viralità dei social network, svuotata da ogni stimolo e in cerca continua del prossimo brivido, quindi contenitore ideale del male metafisico. Talk to Me riscrive il cinema delle possessioni calandolo nella quotidianità immediata e ci consegna, dopo un inizio lento nell’introdurre i personaggi e la gimnick del caso, una seconda parte cupa e senza facili vie di uscite.