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Sweet Girl

2021
REGIA:
Brian Andrew Mendoza
CAST:
Jason Momoa (Raymond "Ray" Cooper)
Isabela Merced (Rachel Cooper)
Manuel Garcia-Rulfo (Amo Santos)

Il nostro giudizio

Sweet Girl è un film del 2021, diretto da Brian Andre Mendoza

Che film bislacco questo Sweet Girl. Parte come un action-thriller con delle basi anche abbastanza solide, per poi indugiare fortemente sul tema della vendetta arrivando al twist inaspettato, poco prima della fine, che invece di rendere il tutto più coinvolgente, si rivela un atto al pari di un suicidio artistico. Raymond Cooper (Jason Momoa) è un uomo che sta vedendo morire sua moglie, quando da una grossa casa farmaceutica arriva un nuovo – e a quanto pare efficace – farmaco sperimentale ma, il giorno in cui dovrebbe iniziare la sperimentazione, l’azienda lo toglie dal mercato. Questione di soldi, concorrenza, bustarelle e un complotto ordito che tesse le sue ragnatele fino alla politica dello Stato. Raymond giura vendetta contro chi ha lasciato morire la moglie, assieme alla figlia Rachel (Isabela Moner) che assiste da esterna, giudica, colpevolizza ma giustifica le azioni del padre. Al netto di una regia non eccelsa, ma comunque ottima nel raggiunge il semplicistico obiettivo d’intrattenimento, si aggiungono delle buonissime interpretazioni.

Con questi due punti centrati, Sweet Girl poteva tranquillamente andare a folle in una discesa fatta di classiche soluzioni di genere; Mendoza decide invece di ingranare la marcia pericolosa quando rende il rapporto padre-figlia indissolubile e necessario per la crescita dei nostri figli. Tutta questa grande parentesi è supportata da scene di incontro e scontro tra i due che a malapena vengono inquadrate nella semplicistica osservazione di trovare qualcosa di logico. Proprio quando ci si rende conto che la sceneggiatura non è forte, tantomeno raffinata, arriva un terribile twist poco prima del finale, che rende tutto ciò visto fino a quel momento – in un minutaggio assai consistente e non proprio leggero in termini di ritmo – ancora più assurdo di quanto ci si potesse immaginare. Quando il piccolo segreto viene svelato, tutte le basi narrative su cui si era costruito il racconto crollano, mettendo in discussione ogni singolo evento visto fino a quel momento. Parliamo comunque di un film d’azione che segue in parte regole prestabilite tra fughe in auto, complotti e un assassino che deve completare una lista di obiettivi.

L’inserimento dell’elemento imprevisto, il capovolgimento dei punti di vista, compreso quello dello spettatore che è costretto a rivalutare il già visto, è un colpo finale all’obiettivo del film, che si rivela essere un perdibile action, privo di personalità e da vedere in un momento di totale sbadataggine, per assimilarlo e poi lasciarlo riposare il giusto per scordarsene subito dopo. Sweet Girl è dunque un film per palati poco raffinati, che non riesce a mettere d’accordo nessuno tipo di pubblico, nè quelli che sguazzano nei revenge movie, tanto meno quelli a cui piace l’effetto sopresa. Troppo esposto da entrambi i lati per non avere un baricentro adeguato a sorreggere la credibilità del racconto.